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Liste pulite, sul tavolo dell’Antimafia esposti e prime carte sugli impresentabili

Di Mario Barresi |

CATANIA – L’approfondito controllo sui potenziali impresentabili in corsa alle Regionali sarà pure importante, ma prima viene il Rosatellum. A causa del voto di fiducia in corso alla Camera, la commissione Antimafia ha deciso di rinviare lo sbarco in Sicilia. Niente visita domani (giornata piena per il voto sulla riforma elettorale), la segreteria di Palazzo San Macuto ha deciso uno slittamento della missione a Palermo: si terrà venerdì.

Ma l’Antimafia nazionale lavora già sul caso delle Regionali siciliane. La richiesta di un esame delle liste era stata avanzata dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e dal candidato M5S alla presidenza Giancarlo Cancellieri. La presidente Rosy Bindi ha annunciato ieri, chiudendo la seduta della commissione parlamentare, la richiesta, rivolta alla procura nazionale antimafia, di «informazioni relative ai certificati dei carichi pendenti dei candidati». Una lettera, per conoscenza, verrà inviata anche al Csm.

La commissione, inoltre, ha già allertato i nove prefetti dell’Isola, alcuni dei quali saranno presumibilmente auditi nel corso della visita in Sicilia. Alle Prefetture è stato anche chiesto un lavoro di screening preliminare sui candidati nei collegi. E poi, secondo alcune voci però smentite da fonti di Palazzo San Macuto, sarebbero già arrivati sul tavolo della commissione alcuni esposti su singole posizioni di candidati all’Ars.

Il lavoro dell’Antimafia sarà complicato. Per la mole di controlli, ma soprattutto per lo scarso tempo a disposizione. Infatti è stato stabilito che qualora il lavoro di monitoraggio terminasse troppo «a ridosso» della data del voto, i nomi degli eventuali impresentabili verrebbero resi noti dopo la competizione elettorale. Anche perché nel frattempo, la commissione monitorerà anche le liste presentate alle elezioni di tre enti già sciolti per mafia: il municipio di Ostia, e i comuni di Nardodipace (Vibo Valentia) e Mazzarrà Sant’Andrea (Messina).

Intanto, come anticipato ieri da La Sicilia, rimangono in cinque per la corsa a Palazzo d’Orléans. Tre degli otto candidati, infatti, sono al momento fuori gioco: Franco Busalacchi di “Noi siciliani-Sicilia libera e sovrana”, Piera Lo Iacono della lista civica “Per il lavoro” e Pierluigi Reale di Casa Pound. L’ufficio elettorale presso la Corte d’appello di Palermo ha ricusato i listini regionali per problemi sulla raccolta delle firme a supporto, per cui decadono, di conseguenza, tutte le liste provinciali. I tre aspiranti governatori non mollano. Hanno annunciato ricorso. Si vedrà.

Sarà dunque una sfida a cinque: Nello Musumeci per il centrodestra, Giancarlo Cancelleri per il M5s, Fabrizio Micari per il centrosinistra, Claudio Fava per la sinistra e Roberto La Rosa per gli indipendentisti del movimento “Siciliani liberi”.

E, sempre a proposito di pasticci nella presentazione delle liste, ha già inoltrato ricorso al Tar lo staff di Rosario Crocetta, che contesta l’esclusione da parte della commissione elettorale circoscrizionale della lista “Micari-Arcipelago”; secondo l’ufficio i delegati di lista avrebbero depositato la documentazione completa fuori tempo massimo, sforando il termine delle 16 del 6 ottobre. Se il Tar dovesse respingere il ricorso, Crocetta rimarrebbe fuori dalle elezioni, in quanto aveva deciso di presentarsi solo nella lista di Messina, della quale sarebbe capolista.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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