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L'”ira funesta” di Schifani sul pasticcio Lentini: «Serve un cambio di passo degli assessori». E annuncia un rimpasto a luglio

Il presidente della Regione è apparso molto contrariato: «Non posso essere il destinatario delle disfunzioni altrui»

Di Redazione |

«Quello che è successo con la discarica e l’impianto Tmb di Lentini è davvero increscioso. E mi è piovuto sul tavolo senza che nessuno mi avesse mai preventivamente informato», una vicenda che «mi ha amareggiato per la totale assenza di coesione nell’azione di governo. L’assessorato all’Ambiente e quello ai Rifiuti hanno agito senza coordinarsi costruttivamente fra loro e soprattutto senza avvisarmi delle conseguenze che potevano nascere dalle loro azioni. Ho dovuto impegnare tutto il mio staff, e per questo ringrazio, uno per tutti, il capo di gabinetto Totò Sammartano, per risolvere il problema. Ma questa situazione mi fa pensare che serve un cambio di passo e lo chiederò a tutti gli assessori».

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervistato dal Giornale di Sicilia, parlando dell’emergenza rifiuti nell’Isola. «Tra loro serve maggiore coesione e coordinamento con la presidenza, soprattutto quando dalle loro azioni possono dipendere tensioni sociali. Chi non si atterrà a questo metodo si metterà fuori dalla giunta da solo. Non posso essere il destinatario delle disfunzioni altrui».

Al di là delle valutazioni politiche, prosegue il governatore, «a febbraio, quando scadranno i contratti, non intendo rinnovare molti dei vertici della burocrazia dando spazio a nuove e volenterose generazioni di dirigenti». E secondo Schifani, la soluzione per affrontare l’emergenza rifiuti passa dai «termovalorizzatori. Abbiamo già individuato le due aree a Palermo e Catania in cui saranno realizzati. A luglio, grazie ai poteri di commissario, approverò il nuovo piano rifiuti. Entro fine anno avremo i progetti di massima e i bandi per la gara d’appalto integrata. Lavorerò perché vengano realizzati entro fine legislatura».

Schifani, poi, affronta un altro tema delicato, quello legato alla siccità: «Non posso non segnalare che ho trovato una Regione dove da più di 20 anni nessuno si occupa della manutenzione delle dighe e del loro completamento. Senza considerare le reti idriche fatiscenti e indecorose che di fronte a una siccità come quella che stiamo vivendo hanno amplificato il problema. Posso assicurare che stiamo facendo di tutto per aiutare il comparto agricolo e quello zootecnico. E per evitare che il turismo venga penalizzato da appelli a cancellare le vacanze in Sicilia provenienti da altre parti del mondo. In più abbiamo ottenuto i fondi per attivare cento nuovi pozzi. Avremo una nave della marina militare che ci darà scorte, quando necessario. E saremo pronti con le autobotti. Inoltre abbiamo stanziato 90 milioni per riattivare i tre dissalatori di Gela, Porto Empedocle e Trapani abbandonati da 14 anni in modo ingiustificabile. Se avessero ancora funzionato, oggi la situazione sarebbe diversa».

E sul rimpasto annuncia: «Lo farò entro luglio, spero prima. E dovrò partire dalla sostituzione dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, eletto a Bruxelles, che ringrazio per l’impegno profuso in questi due anni. Sono convinto che farà anche al Parlamento europeo un ottimo lavoro nell’interesse della Sicilia. La mia scelta sarà libera e autonoma – sottolinea -. E non potrà che ricadere su una figura di comprovata esperienza nel settore economico e conoscitrice dei conti della Regione», conclude.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA