La democrazia partecipativa del Pd parte da Palermo e riceve un imprimatur con tutti i crismi dal segretario nazionale Enrico Letta. Il leader dem in missione siciliana in una delle giornate delle memoria più importanti, come quella dell’anniversario della strage di Via D’Amelio, non si fa trovare impreparato sui temi politici, a partire dalla volata del lungo anno elettorale, il 2022, in cui si voterà per scegliere il sindaco di Palermo e il prossimo governo della Regione.
«Crediamo che la Regione siciliana abbia bisogno di una svolta», ha detto Letta esprimendo sull’esecutivo regionale un giudizio molto negativo: «Si è trattato di una gestione di inadeguatezza totale, a partire dalla vicenda Covid», ha detto incontrando i giornalisti all’Ars, chiarendo che il campo largo del centrosinistra può anche diventare larghissimo: «Vogliamo allargarci e allargare la nostra coalizione e la nostra proposta. In questo senso le Agorà democratiche sono rivolte a tutti coloro di costruire un quadro nuovo».
Letta ieri ha incontrato anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Un colloquio di circa un quarto d’ora, svoltosi alla buvette di Palazzo dei Normanni, inwl corso del quale si è parlato anche del tavolo dei moderati, un’ipotesi che rimane in campo e sulla quale il leader siciliano di Fi non ha mai fatto mistero del proprio interesse. Tra i presenti anche il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, e il vicesegretario nazionale dem Beppe Provenzano. Proprio sulle domande che riguardano l’ipotesi di quest’ultimo come candidato del centrosinistra Letta non ha voluto commentare: «Provenzano candidato presidente in Sicilia? Visto che è qui con me, glielo potete chiedere: guardate, si è nascosto dietro».
Soddisfatto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando da poco rientrato nel Pd: «Da Palermo parte un percorso delle agorà democratiche di tutto il Paese. Ci si aspetta il riconoscimento del Pd come unica alternativa alla deviazione dell’estrema destra». Non è mancato da parte di Letta il consueto riferimento ai soldi da spendere: «Chi userà i fondi – ha detto – dovrà moltiplicare l'occupazione di donne e giovani rispetto al livello attuale. Questa è la priorità del Pd, riconquistare il cuore dei giovani e parlare concretamente di lavoro. Il nostro Paese, il Sud e la Sicilia hanno drammaticamente bisogno di lavoro». Per i democratici, inoltre, «il dissesto finanziario dei Comuni è una emergenza nazionale. Da Palermo – ha detto Letta – voglio lanciare un appello al governo nazionale per dire che il Pnrr ha delle condizioni per essere applicato, una fra queste è che i Comuni funzionino, perché se gli enti locali sono al dissesto non c'è possibilità alcuna». E ancora: «La Dad è stata un disastro, come è emerso dal drammatico affresco fornito dai dati Invalsi. Dobbiamo prenderci tutti l’impegno che l’anno prossimo non ci sarà la Dad, le scuole devono rimanere aperte, ovviamente con il massimo impegno perché insegnanti e ragazzi vivano in sicurezza».
Letta ha incontrato anche i vertici dei sindacati regionali di Cgil, Cisl e Uil Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone alla presenza dei parlamentari regionali: «Le agorà democratiche – ha aggiunto il capogruppo all’Ars, Giuseppe Lupo – saranno una straordinaria occasione di partecipazione delle donne e degli uomini del mondo del lavoro per mettere a fuoco idee e proposte vincenti».
La Cisl siciliana ha chiesto a Letta un patto sociale sulla gestione del Pnrr; attenzione ai temi del funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti locali è stata sollecitata da Alfio Mannino (Cgil), mentre con Claudio Barone (Uil) ha sottolineato: «Interventi per le Politiche attive, scuola e sanità, ecco cosa abbiamo chiesto al Pd».