Le città metropolitane, i Liberi consorzi
Le città metropolitane, i Liberi consorzi e i tanti candidati alle elezioni “fantasma”
Regna ancora l’incertezza sul futuro delle ex Province
CATANIA – Si è ufficialmente messa in moto la macchina amministrativa per le elezioni dei sindaci delle Città metropolitane e dei presidenti dei Liberi Consorzi, le istituzioni che dovrebbero sostituire le ex Province. Oggi sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature a questa tornata elettorale prevista il 29 novembre prossimo ma che rischia di esserre annullata dal governo regionale dopo che il Consiglio dei ministri ha impugnato la riforma varata da Crocetta sollevando diversi dubbi di costituzionalità. Secondo alcune voci, l’Ars dovrebbe approvare una norma stralcio per rinviare la tornata elettorale. Ma ancora questo non è avvenuto e quindi chi ambiva alle poltrone di sindaco metropolitano o di presidente dei Consorzi di Comuni ha presentato la propria candidatura in questo clima di incertezza «con una intera classe di amministratori locali e di funzionari preposti alla gestione delle operazioni elettorali – ha scritto solo pochi giorni fa l’Anci Sicilia – che vive una situazione surreale in cui procedure non definite vanno comunque avanti in una condizione di grave confusione che si consuma tra omissioni e abusi, una vera e propria anarchia». Una situazione di anarchia nella quale a farne le spese sono anche i cittadini che magari aspettano da anni la manutenzione di una strada che era competenza della Provincia e che ora non si sa di chi sia, oppure la ristrutturazione di una scuola o ancora l’assistenza ai disabili. Per non parlare poi dei dipendenti delle ex Province che ancora non conoscono quale sarà il loro futuro.
A Catania 16 candidati ad “arcisindaco metropolita”
Sono sedici i sindaci del territorio provinciale che hanno presentato, al Centro direzionale Nuovaluce dell’ex Provincia, la candidatura alla carica di sindaco della Città Metropolitana di Catania. Si tratta di Enzo Bianco, sindaco del Comune di Catania; Antonino Cantali, sindaco del Comune di Maniace; Vincenzo Caragliano, sindaco del Comune di Riposto; Giuseppe Intelisano, sindaco del Comune di Calatabiano; Luigi Messina, sindaco del Comune di Mascali; Antonio Fallica, sindaco del Comune di Pedara; Salvatore Chisari, sindaco del Comune di Ragalna; Salvatore Carmelo Mastroianni, sindaco del Comune di Santa Maria di Licodia; Giuseppe Bandieramonte, sindaco del Comune di San Pietro Clarenza; Salvatore Greco, sindaco del Comune di Santa Venerina; Filippo Filippo, sindaco del Comune di Camporotondo Etneo; Carlo Caputo, sindaco del comune di Belpasso; Carmelo Antonio Corsaro, sindaco del Comune di San Gregorio di Catania; Santi Rando, sindaco del Comune di Tremestieri Etneo; Ignazio Puglisi, sindaco del Comune di Piedimonte Etneo, e Giovanni Leonardi, sindaco del Comune di Mascalucia. Le operazioni per l’esame delle candidature sono state condotte dall’Ufficio preposto, presieduto da Antonella Liotta, segretario generale del Comune di Catania. A conclusione dei controlli il collegio elettorale si è autoconvocato per mercoledì prossimo, alle 12, per i successivi adempimenti che, in seduta pubblica, prevedono il sorteggio di assegnazione del numero progressivo per ogni candidato che rappresenterà l’ordine d’iscrizione nelle schede di votazione. Il sorteggio sarà eseguito al Centro direzionale Nuovaluce di Tremestieri Etneo.
A Palermo 35 sindaci in corsa per la nuova carica
Sono 35 i sindaci del territorio provinciale che hanno presentato la candidatura alla carica di Sindaco della Città Metropolitana di Palermo. «La situazione di confusione sulla normativa inerente le città metropolitane e i liberi consorzi, che abbiamo più volte denunciato come elemento di un complessivo stato di calamità istituzionale – afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – ha determinato una forte protesta da parte dei sindaci del palermitano che hanno voluto presentare la propria candidatura». «Denunciamo con forza – conclude il sindaco – il disprezzo della Regione per il ruolo dei sindaci e delle autonomie locali, vero elemento di contatto sul territorio fra le Istituzioni e i cittadini, e ciò in irragionevole contrasto con la legislazione nazionale».
Siracusa, 5 aspiranti alla presidenza del Libero Consorzio
Chiusa a mezzogiorno la segreteria tecnica dell’ufficio elettorale, aperta da ieri mattina per consentire la presentazione delle candidature da parte dei sindaci della provincia di Siracusa alla presidenza del Libero consorzio comunale. Cinque i primi cittadini che hanno presentato la candidatura: Giancarlo Garozzo (Siracusa), Giuseppe Mirarchi (Portopalo), Orazio Scalorino (Floridia), Corrado Calvo (Rosolini) e Roberto Bruno (Pachino).
A Caltanissetta si presentano undici sindaci
Sono in tutto undici i sindaci che hanno presentato la candidatura alla presidenza del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta. Si tratta di Giuseppe Vitellaro (Milena), Federico Messana (Montedoro), Salvatore Gioacchino Losardo (Bompensiere), Giovanni Ruvolo (Caltanissetta), Alessandro Plumeri (Villalba), Giuseppe Grizzanti (Sutera), Salvatore Chiantia (Riesi), Vincenzo Marino (Mazzarino), Gianfilippo Maria Bancheri (Delia), Giampiero Modaffari (San Cataldo) e Leonardo Burgio (Serradifalco).
A Trapani si candidano sei primi cittadini
Sono in tutto sei i sindaci che hanno presentato la candidatura alla presidenza del Libero Consorzio Comunale di Trapani. Si tratta di Giuseppe Pagoto, sindaco di Favignana; Girolamo Spezia, sindaco di Valderice; Michele Antonino Saitta, sindaco di Salaparuta; Lorenzo Pagliaroli, sindaco di Poggioreale; Domenico Venuti, sindaco di Salemi; e Giuseppe Castiglione, sindaco di Campobello di Mazara.
I prossimi adempimenti
Se si dovesse seguire l’iter finora previsto, il prossimo adempimento dei funzionari regionali preposti alla gestione del voto sarebbe quello di predisporre le schede elettorali per la votazione in cui oltre ai sindaci sono chiamati alle urne anche i consiglieri dei Comuni che aderiscono alle città metropolitane o ai Liberi Consorzi. Ma – come detto – tutto si fermerà se l’Ars voterà nel frattempo il rinvio delle elezioni. Una situazione davvero paradossale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA