AGRIGENTO – Il Movimento 5stelle sapeva tutto di Fabrizio La Gaipa, il candidato all’Ars arrestato oggi ad Agrigento con l’accusa di estorsione. Una situazione conosciuta, al netto ovviamente dei dettagli dell’inchiesta coperti dal segreto istruttorio. Il M5S era a conoscenza non soltanto della circostanza, più volte segnalata dagli attivisti locali, che l’aspirante deputato regionale «non ha mai partecipato a nessun evento a 5 stelle in vita sua». Ma i vertici grillino nazionali e regionali avevano notizia delle pesanti accuse, frutto degli esposti di alcuni suoi dipendenti dell’hotel “Costazzurra Museum&Spa”, sulle presunte estorsioni ai lavoratori. C’è tutto, nero su bianco, in una segnalazione via mail (con alcuni file in allegato) di attivisti agrigentini. Destinatario: il blog di Beppe Grillo. In allegato anche alcune prove sulle «gravissime violazioni penali commesse da La Gaipa».
Conferme sulla conoscenza del caso La Gaipa arrivano anche da accreditate fonti del M5S. Ricevuta la segnalazione, sono stati effettuati numerosi controlli. Compresa la richiesta all’aspirante deputato di certificazione ex articolo 335 del codice di procedura penale, attestante «le iscrizioni, nei registri in dotazione all’Ufficio di Procura, dei fascicoli ancora in fase di indagini preliminari». Per ben due volte (la seconda alla vigilia della campagna elettorale), La Gaipa avrebbe consegnato certificati nei quali non risultava alcun procedimento a suo carico.
«Abbiamo fatto tutto quello che si doveva e poteva fare», confermano i vertici del M5S, che a breve potrebbero chiarire l’intera vicenda con un dettagliato post sul blog. I probiviri del movimento (Nunzia Catalfo, Paola Carinelli e Riccardo Fraccaro) sono già al lavoro per un iter dalla conclusione scontata: la sospensione, in attesa della successiva espulsione, di La Gaipa. «Non possiamo cambiare l’animo umano. Chi sbaglia paga, chi sbaglia è fuori», è la sentenza morale già emessa