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Il siluro di Cateno De Luca a Musumeci «La sua ordinanza tardiva e fuori luogo»

Di Redazione |

«Musumeci è una pessima imitazione del sindaco De Luca, cioè del sottoscritto. Non ha mai amministrato nemmeno un condominio e non sa come si amministra. E’ inutile che continua a dire minchiate…». Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, non risparmia critiche al governatore siciliano Nello Musumeci, dopo l’ultima ordinanza che prevede la chiusura degli hotspot che è stata impugnata ieri sera dal Viminale davanti al Tar. «Io questa questione l’avevo già sollecitata ai primi di maggio, alla fine del lockdown – dice De Luca in una intervista all’Adnkronos mentre raccoglie basilico dal suo terreno- avevo invitato Musumeci a farsi avanti, l’ho detto e lo ribadisco anche oggi: questa ordinanza di Musumeci è arrivata tardi ed è pure fuori luogo. Fuori luogo – spiega il sindaco – perché Musumeci vuole creare il caso. Invece prima di emettere una ordinanza vanno definiti i presupposti. Io, ad esempio, diedi sette giorni di tempo solo per la chiusura dell’hotspot di Messina. Poi c’è la questione della tempistica. Perché viene fatta solo ora e non due mesi fa?».

Ieri il Ministero dell’Interno ha deciso di impugnare l’ordinanza del governatore della Sicilia Nello Musumeci con la quale era stato disposto lo sgombero di hotspot e centri di accoglienza per migranti. Nel ricorso si legge che l’ordinanza del Governatore della Sicilia «interferisce direttamente e gravemente con la gestione del fenomeno migratorio che è materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato» e anche se è stata motivata come misura anti Covid, «interferisce sul fenomeno migratorio e produce effetti diretti a carico di altre regioni».

Da Musumeci, in serata, è arrivata la replica, attraverso una nota stampa: «Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi. La Sicilia difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo».

Ma il sindaco di Messina, Cateno De Luca non gli fa sconti: «Io se firmo una ordinanza prevedo anche un percorso attuativo – insiste con l’Adnkronos – . Qual è il percorso di Musumeci, inutile che continuiamo a dire “minchiate” perché la domanda è semplice. Ogni ordinanza ha un profilo attuativo». Ma «Musumeci non lo sa perché come dicevo non ha mai amministrato neppure un condominio, anche se ha fatto il Presidente della Provincia di Catania».

E spiega: «Musumeci fa l’ordinanza e solo dopo dispone gli accertamenti. Non conosce l’Abc. Che prevede che gli accertamenti vadano fatti prima dell’ordinanza. A prescindere dalla questione della competenza, perché io non faccio il costituzionalista e non mi esprimo, sarei presuntuoso, ma al di là delle competenze mancano tutti i presupposti. Ecco perché Musumeci appare una pessima imitazione del sindaco di Messina», dice parlando di se in terza persona. «Altra questione delicata riguarda la sollecitazione leghista di arrivare a un provvedimento che serviva come manifesto – dice ancora il sindaco De Luca – mi ha meravigliato la stupidità di Musumeci. Io avrei rilanciato. Avrei detto alle Lega: “Ok, faccio l’ordinanza ma voi fatela fare anche a Zaia e agli altri governatori, così avviamo un percorso di confronto-scontro tra territori e governi”».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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