Il flirt con la Lega di Armao (e signora): l’ira dei Micci-boys

Di Mario Barresi / 15 Aprile 2019

GELA – «Gianfranco, ti prego: chiedi a Musumeci di cacciare Armao dal governo. Basta con i falsi forzisti…». La richiesta è shock. E arriva sul tavolo del commissario regionale di Fi. Mittente è il deputato regionale Michele Mancuso, uomo forte di Miccichè in provincia di Caltanissetta. L’atto di guerra arriva da Gela, dove è al culmine la campagna elettorale per le Amministrative.

Sabato sera, il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, e la compagna Giusi Bartolozzi (magistrato di origini gelesi, deputata di Fi) sono stati avvistati in prima fila a una convention del candidato sindaco della Lega, Giuseppe Spata. Che, fra le sue quattro liste, annovera “Avanti Gela” in cui sono candidati tre consiglieri forzisti uscenti, vicini a Bartolozzi e in rotta con Mancuso. Spata è avversario di Franco Greco, candidato civico sostenuto però dalla Forza Italia ufficiale.

La “coppia azzurra” fra il popolo salviniano, oggi avverso al Cav. e soprattutto alla svolta umanitaria del “compagno Gianfranco”? Apriti cielo. «Una coppia di ingrati – urla Mancuso – perché lei è in Parlamento senza avere voti, ma grazie a Berlusconi, a Micciché , a me e al gelese Federico. Ma io mi vergogno di più per lui, che alla Regione governa in quota a Forza Italia e grazie solo al sostegno che gli diamo in commissione Bilancio. Dicono di essere forzisti e vanno ad allearsi e a raccogliere applausi in casa di quella Lega che in Sicilia ne dice di cotte e di crude di Berlusconi» . E sibila: «Non solo l’unico a voler e l’uscita di Armao dal governo Musumeci».

Basterebbe dire che Forza Italia, a Gela, sta col Pd in un “Patto del Nazarenino” per discolpare – causa caos locale – gli Armao’s da ogni infedeltà politica. Lui, l’assessore regionale, non sembra preoccupato: «Nulla di importante su cui replicare», dice ai nostri cronisti gelesi. Lei, la deputata, non ci sta: «Ma che va dicendo Mancuso? Un mese fa io e lui, insieme, abbiamo ricevuto la benedizione da Miccichè sulle scelte operate a Gela. Non è il primo caso di forzisti che si dividono e corrono però senza simbolo. Io e Gaetano abbiamo scelto di stare in un’alleanza di centrodestra e abbiamo partecipato ad una convention di centrodestra». Mancuso non molla. Miccichè, in altre faccende affaccendato, tace. Per ora.

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Redazione
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