Il disavanzo della Regione passa dai 4 miliardi del 2022 agli 898 milioni del 2023: abbattuti oltre 3 mld in un anno

Di Redazione / 19 Novembre 2024

Ben 3,16 miliardi abbattuti in un anno: il disavanzo della Regione passa da 4,03 miliardi del 2022 a 897,94 milioni del 2023. E’ quanto emerge dal rendiconto per il 2023 della Regione approvato questo pomeriggio dal governo di Renato Schifani.

«E’ un grandissimo risultato», ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani in conferenza stampa a Palazzo d’Orleans assieme all’assessore all’Economia Alessandro Dagnino e al ragioniere generale Ignazio Tozzo.

«A questo miglioramento hanno contribuito le maggiori entrate tributarie, i maggiori accertamenti, risparmi di spesa per funzionamento (uffici, missioni, energia elettrica) le regolazioni contabili delle imposte. Qui non siamo davanti a delle promesse, ma sono numeri, Andremo avanti sulla nostra strada, cercando di mantenere sempre la coerenza, noi non ci facciamo distrarre dal confronto politico con le opposizioni che svolgono il loro ruolo spesso costruttivo».

Per l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, l’abbattimento di ben 3,1 miliardi del disavanzo della Regione determina un «impatto notevolissimo». «Possiamo sperare di passare nel 2024 o nel 2025 dal deficit a surplus, significherebbe che Sicilia entrerà nel novero delle Regioni virtuose». Secondo Dagnino, «il trend relativo al recupero del disavanzo è molto positivo. I numeri sembrano sempre freddi, ma il loro riflesso sui cittadini è notevolissimo».

Il rendiconto

Il rendiconto per il 2023 certifica una riduzione delle passività per oltre 3,1 miliardi di euro, a fronte dei 435 milioni previsti, superando quanto inserito nel bilancio di previsione. Il documento finanziario fotografa anche una crescita degli investimenti del 44%, con più di 2,6 miliardi di euro erogati. Numeri più che positivi dovuti, ha sottolineato il presidente Schifani, alle maggiori entrate, pari a 1,7 miliardi, registrate in Sicilia grazie alla crescita economica, all’aumento del cofinanziamento statale sulla spesa sanitaria (200 milioni in più nel 2022 e 300 milioni nel 2023), e ai risparmi di circa 1,2 miliardi dovuti al contenimento della spesa delle società partecipate e degli enti controllati, ai risparmi sulle locazioni passive, sul funzionamento degli uffici, sulle spese per l’energia elettrica per circa 200 milioni, e alla rinegoziazione di 2,1 miliardi di mutui del Mef con Cassa depositi e prestiti.

«Si tratta di un record senza precedenti – ha proseguito Schifani – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo, riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo, con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto».

Per l’assessore all’Economia Dagnino «si apre un nuovo capitolo nella storia della Regione che consentirà la realizzazione di forti investimenti per lo sviluppo della nostra terra; ringrazio gli uffici del mio assessorato per avere lavorato alacremente e in particolare i due dirigenti generali, Ignazio Tozzo e Silvio Cuffaro, che hanno permesso la realizzazione dei risultati che oggi vengono sanciti nel documento finanziario».

Il rendiconto generale sancisce anche un forte incremento della liquidità, con il fondo cassa che raddoppia in due anni da 4 miliardi a un totale di quasi 8 miliardi di euro. Alla riduzione del disavanzo hanno contribuito sia le maggiori entrate, derivanti dall’aumento del Pil oltre le stime, sia le politiche di bilancio di contenimento della spesa e di amministrazione delle passività. Il disavanzo da ripianare è stato pertanto ridotto da 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. Dopo l’approvazione in giunta avvenuta oggi, il rendiconto generale sarà trasmesso alla Corte dei conti per ottenere la parificazione.

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo