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Il Covid in Sicilia e l’audizione all’Ars, il M5s: «Seduta inutile, Musumeci grande assente»
PALERMO – «L’unica nota positiva di questa seduta? Che si è tornati, anche se incidentalmente, alla trasparenza delle dirette streaming delle commissioni. Per il resto, tempo perso, o quasi, con il governo reticente e il presidente della Regione grande assente, che pretende di fare l’assessore alla sanità a tempo perso, mentre tutto intorno sta crollando». Lo affermano i deputati regionali M5s, Francesco Cappello, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Giorgio Pasqua, componenti della commissione salute dell’Ars.
«Temevamo – dice Cappello – che andasse così, e, purtroppo, così è andata. Altro che chiarezza, i dubbi che avevamo all’entrata li abbiamo ancora all’uscita. Il plenipotenziario La Rocca non è andato oltre le 4 paginette di relazione, con numeri tutti da verificare. Nessuna soluzione è stata messa in campo per uscire dalla zona rossa in provincia di Palermo o per evitare che la Sicilia intera diventi zona rossa. Quando – aggiunge – si dichiara la zona rossa (a proposito, che fine ha fatto il comitato tecnico scientifico? ) ci si arrende al virus, e tacitamente si afferma la totale incapacità di controllare il virus e quindi la pandemia. Tracciamento, monitoraggio e sorveglianza sono miraggi ancora oggi e nonostante sia trascorso più di un anno dall’inizio della pandemia».
«Gravissima – sottolinea De Luca – l’assenza dell’assessore ad interim della sanità, Musumeci. Il presidente non può esercitare il compito della sanità nel tempo libero. Tra le mille e più carenze che abbiamo denunciato in questi mesi c’è lo stato di avanzamento della rete Covid i cui lavori dovevano essere completati quasi tutti entro il 31 marzo mentre oggi siamo in alto mare. Balza agli occhi purtroppo anche la questione relativa all’acquisto dei due macchinari utili a processare 4000 tamponi al giorno ciascuno per un costo complessivo di 2 milioni 350 mila euro e che dovevano essere installati a Palermo e a Messina. Ebbene, quello di Palermo risulta messo in funzione, mentre quello di Messina è ancora inattivo perché carente dei materiali di consumo. Morale tamponi a rilento e conseguente impossibile tracciamento».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA