La sintesi “siciliana” di una delle giornate più lunghe del «nuovo corso» del M5S corre sul filo di quattro nomi. Beppe Grillo azzoppa in 24 ore la terza corsa di Giancarlo Cancelleri alle Regionali; e Giuseppe Conte, molto in imbarazzo e con pochissimo tempo a disposizione, accarezzerebbe un’idea clamorosa: proporre la candidatura alle primarie all’ex magistrato Roberto Scarpinato.
Urge qualche passo indietro. Il limite dei due mandati è «un principio fondante del Movimento» e il garante, all’esordio nella nuova versione consulente per la comunicazione (come previsto dal contratto siglato nelle scorse settimane) parte con un chiaro messaggio, dopo giorni di incertezza e notizie contraddittorie, su su uno dei nodi caldi nel dibattito interno. Grillo avrebbe dapprima aperto a «micro-deroghe»: un’eccezione per un 5% di «meritevoli». Così da salvare una piccola pattuglia di fedelissimi, Roberto Fico e Paola Taverna, passando da Vito Crimi e Alfonso Bonafede, i nomi più gettonati. Ma poi il garante ha cambiato idea. O quanto meno, complice anche la raffica di messaggi di deputati e senatori, resiste ad accelerazioni legate al caso Cancelleri, definito da fonti romane «inviso» al comico.
Arrivato verso le 10 all’hotel Forum dove di solito fa base a Roma, Grillo prima si è confrontato a lungo con Conte, poi ha incontrato altri big. Prima di infilarsi in un taxi nel pomeriggio, diretto alla Camera, in giacca blu e camicia a fiorellini in tinta, liquidando il tema dei due mandati con una battuta: «Deroghe? Con la cravatta…».
«La partita sul limite dei mandati, però, non è ancora chiusa», assicura un big: se ne discuterà anche oggi e non è escluso un nuovo vertice fra Conte e Grillo, dopo quello durato oltre due ore ieri mattina. Ma i tempi sono stretti: per la deroga a Cancelleri, sulla quale Conte era ben disposto fino a ieri nonostante il fastidio per il pressing arrivato sabato dall’assemblea del M5S siciliano a Caltanissetta, bisogna organizzare il voto online degli attivisti. Da lanciare al massimo oggi, per votare entro il 30, data ultima di scadenza, a mezzanotte, per le candidature alle primarie siciliane.
I tempi sono dunque strettissimi. E, a patto che si facesse, l’esito del voto è tutt’altro che scontato. Dunque, Conte – comunque convinto che Cancelleri sia il candidato più forte in Sicilia – deve correre ai ripari. Dal suo staff partono telefonate per raccogliere le “referenze” sul deputato Luigi Sunseri, in lizza come il capogruppo cancelleriano Nuccio Di Paola. Ma da Roma rimbalza la voce di un sondaggio che l’ex premier avrebbe fatto (non è dato sapere con quale esito) sul «nome a sorpresa» evocato ieri da La Sicilia. Un identikit che ieri avrebbe preso le sembianze di Scarpinato, ex magistrato palermitano classe 1952, con una prestigiosa carriera appena conclusa. E con cui Conte non nasconde un forte feeling, manifestato di recente durante la lezione su “mafia e politica” alla scuola di formazione grillina a Palermo. Forse soltanto una suggestione, magari un’uscita d’emergenza per «dare al Movimento una spinta d’entusiasmo in un’elezione decisiva per lo scenario nazionale».
Fatto sta che il nome di Scarpinato, da ieri pomeriggio, gira a velocità supersonica nei discorsi romani dei vertici M5S. E chi conosce bene Conte, pur smentendo ufficialmente una richiesta di candidatura, definisce quello dell’ex procuratore «un profilo molto nelle corde di Giuseppe». Ma bisognerà capire, innanzitutto, che ne pensa il diretto interessato. Presto, molto presto.
Twitter: @MarioBarresi