Governo, sì Pd a trattativa col M5s: mandato a Zingaretti, fissati 5 punti

Di Redazione / 21 Agosto 2019

Inizia alle 16 di oggi, con le consultazioni al Quirinale, il percorso per trovare lo sbocco alla crisi di governo aperta dal leghista Salvini e che ieri ha visto la fine dell’esecutivo gialloverde con le dimissioni del premier Conte dopo lo scambio di accuse nell’Aula del Senato. La Lega denuncia: «Chi scappa dalle urne ha la coscienza sporca». Il M5s assicura: «Il MoVimento è unito e compatto intorno al capo politico Luigi Di Maio. Siamo un monolite. E adesso siamo concentrati sulle consultazioni».

Stamattina intanto la Direzione del Pd ha approvato un ordine del giorno che ripercorre la relazione di Nicola Zingaretti dando il mandato a aprire una trattativa per verificare la possibilità di «un governo di svolta per la legislatura», in «discontinuità» col precedente. Il documento è stato approvato per acclamazione all’unanimità. Cinque i punti indicati da Nicola Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd per trattare sulla nascita di un nuovo governo: appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori,con pieno protagonismo dell’Europa; svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti.

«La Direzione nazionale del Pd – si legge nel documento approvato all’unanimità – giudica la caduta del governo lo sbocco naturale e necessario del fallimento della maggioranza gialloverde responsabile di una paralisi dell’economia, di un impoverimento diffuso, un tessuto imprenditoriale ulteriormente provato e di un isolamento senza precedenti dell’Italia sulla scena europea e internazionale. Ripone massima fiducia nell’azione del Presidente Mattarella che ringraziamo per l’opera incessante di tutela delle istituzioni e delle procedure democratiche. Ritiene che in assenza di una chiara e solida maggioranza espressione del Parlamento attuale lo sbocco naturale della crisi siano nuove elezioni».

«Nel pieno rispetto delle sue prerogative – prosegue l’Ordine del giorno – la delegazione del Pd indica al capo dello Stato i presupposti sui quali intende concentrare la propria iniziativa per l’avvio di una fase politica nuova e la verifica di un’altra possibile maggioranza parlamentare in questa legislatura: linea politica europeista; pieno riconoscimento democrazia rappresentativa; crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo; svolta profonda nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori; svolta delle ricette economiche e sociali; evitare l’inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell’IVA». «Se tali condizioni troveranno nei prossimi giorni un riscontro basato sulla necessaria discontinuità e su un’ampia base parlamentare – afferma ancora il documento – siamo disponibili ad assumerci la responsabilità di dar vita a un governo di svolta per la legislatura. In caso contrario il Partito Democratico coinvolgerà le forze politiche disponibili a costruire un progetto di alternativa e rigenerazione dell’economia e della società italiana».

La Borsa di Milano, infine, al momento avanza (+1,3%) snobbando la crisi di governo. E lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso sotto i 200 punti base.

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