Governo Cottarelli, ora Salvini apre alla “non sfiducia tecnica”

Di Milena Di Mauro / 30 Maggio 2018

A questo punto non ostacoleremo soluzioni rapide per affrontare le emergenze, ma ridiamo la parola agli italiani il prima possibile. Fonti leghiste illuminano di luce nuova le parole dette in chiaro da Matteo Salvini in un comizio elettorale a Pisa. Il leader della Lega ha stoppato l’idea di un governo politico con Luigi Di Maio e chiesto al Colle di votare presto ma non a luglio (“perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali”).

Ora si parla di “non sfiducia tecnica” della Lega al governo che Sergio Mattarella ha chiesto a Carlo Cottarelli di formare.
Come questo possa realizzarsi (astensionismo, uscita dall’Aula o altro) non è ancora chiaro. Ma di certo Salvini permetterebbe ad un nuovo governo tecnico di presentarsi al G7 in Canada, al Consiglio Europeo di Bruxelles a giugno, al vertice Nato a luglio, e soprattutto di fare la legge di bilancio prima di andare al voto ai primi di ottobre.

Dal 4 marzo – ragionano fonti leghiste – per dare un governo al Paese abbiamo provato tutto, abbiamo rinunciato alle presidenze di Camera e Senato, alla presidenza del Consiglio. Abbiamo provato la strada con il centrodestra e poi con il M5S.

Ora Salvini sarebbe pronto anche alla “non sfiducia tecnica” a Cottarelli. Ma quando i cronisti chiedono al leader della Lega se il governo che dovrà traghettare il paese oltre l’estate possa essere politico lui prende le distanze: «Lo apprendo da voi». E Giancarlo Giorgetti, capogruppo della Lega alla Camera, chiude: «Un governo politico? Ci abbiamo provato, non ci siamo riusciti. Sono solo voci».

Ma è proprio il premier incaricato Carlo Cottarelli – secondo fonti a lui vicine – a tenere ancora alta l’ipotesi. «Durante l’attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto – d’intesa con il Presidente della Repubblica – ad attendere gli eventuali sviluppi», spiegano.

In tutto ciò Luigi Di Maio si mette di traverso, pronto a votare contro al governo Cottarelli. «È un governo che non ha un voto nel popolo né un voto in Parlamento. Non solo non c’è una maggioranza, ma rischia di trasformarsi nell’unico governo della storia senza un singolo voto di fiducia», attacca chiedendo di andare alle elezioni. Passaggi che il Quirinale segue di ora in ora con attenzione estrema, mentre Carlo Cottarelli è alla ricerca di voti che sostengano il suo esecutivo.

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Redazione
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