Giunta, passa la linea Schifani: fuori i non eletti, ma sui nomi ancora non c’è intesa

Di Giuseppe Bianca / 13 Novembre 2022

 Il vaso di Pandora, alla fine resterà chiuso. La flemma risoluta di Renato Schifani porta verso la mossa chiave. L’arrocco con uno spostamento di poche caselle finali da ritoccare e poi l’ultima breve attesa anche per fare sbollire la rabbia di chi rimane fuori. I partiti manderanno in giunta assessori parlamentari e l’effetto a cascata degli altri gruppi politici pronti a riaprire i giochi, che pende come potenziale conseguenza del doppio ingresso di Francesco Paolo Scarpinato ed Elena Pagana, chiesto a Schifani da Ignazio La Russa e Francesco Lollobrigida sarà evitato. Su questo ormai sembrano ormai definitivamente tirate le conclusioni. 

Sarà  poi un problema di Renato Schifani nei confronti di Ignazio La Russa distinguere i piani della gratitudine per le condizioni create in sede di trattativa per la candidatura alla presidenza della Regione in Zona Cesarini dal presidente del Senato al nuovo governatore siciliano e quello dell’agibilità a breve e medio termine che la coalizione perderebbe se il regime delle eccezioni diventasse regola. 

La settimana comunque non sarà di quelle in cui si ci si potrà annoiare. Nessuno, neanche il più ottimista dentro FdI, riesce a parlare di clima pacificato. I due luogotenenti dell’isola Giampiero Cannella e Salvo Pogliese hanno il compito di ristabilire un minimo di equilibrio e provare a calmare le acque a seguito del clima che si è determinato nell’ultima settimana.

Al netto di tutto questo da Palazzo d’Orleans non si vuole più aspettare nessuno. Né i felici, né gli scontenti, figurarsi poi i principi decaduti che hanno perso il loro magnetismo nella terra di nessuno. Per i più ottimisti Schifani potrebbe addirittura preparare i decreti di nomina degli assessori già domani e pensare alla presentazione con foto ufficiale anche martedì.

Negli stessi giorni la coalizione di centrodestra dovrà trovare il tempo, più martedì che lunedì, per un “upgrade” sulla composizione dell’ufficio di presidenza e sulle incombenze che gravano per la seduta d’aula in programma a metà settimana in cui il governo regionale si troverebbe al cospetto del parlamento. A chi toccherà  sminare il terreno e reperire  una motivazione per i malpancisti di complemento non è ancora chiaro. Nel corso della riunione del gruppo che i deputati di FdI hanno in programma per domani pomeriggio, sarà utile capire con che tempistica procede la “road map” di Schifani, che pur volendo accelerare, non commetterà errori di protocollo nella complessa algebra dei prossimi due giorni. Nel balletto delle deleghe tutto è più o meno definito.

 

 

Le ultime ore hanno alimentato i dubbi di alcuni esponenti in Fratelli d’Italia meno convinti di altri sullo scambio Turismo- Attività produttive, delega quest’ultima che dovrebbe finire adesso a Edy Tamajo. Lo scorcio iniziale di legislatura sta mettendo in vetrina per i meloniani l’intraprendenza virtuosa dell’ex sindaco di Avola Luca Cannata, reggente al momento nel gruppo all’Ars in cui scalpitano in tanti e recentemente eletto vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera dei deputati. Opterà per Roma, ma al momento si sta accreditando nel ruolo di ufficiale di collegamento tra le due piazze, quella siciliana, fibrillante e da ricomporre, e quella romana, non meno complessa, da accordare per le esigenze che pone.

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Pubblicato da:
Carmela Marino
Tag: fdi giunta nomi regione schifani