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Giunta Musumeci, primi mal di pancia nella maggioranza: il deputato leghista passa al gruppo misto

Di Redazione |

PALERMO – Malumori in casa Lega per il mancato ingresso nella giunta di Nello Musumeci. Il partito di Salvini aveva chiesto un riconoscimento per il risultato elettorale, ma alla fine nel governo è entrato Sandro Pappalardo, esponente di Fratelli d’Italia, il partito della Meloni con cui Noi con Salvini aveva fatto lista comune alle regionali, superando lo sbarramento del 5%, che ha permesso l’elezione all’Assemblea del leghista Tony Rizzotto. Vista l’esclusione dalla giunta, il parlamentare ha deciso di abbandonare il gruppo parlamentare e andrà ora al gruppo Misto.

Un passaggio non di poco conto visto che con Rizzotto la già risicata maggioranza di Musumeci poteva contare su 36 deputati su 70 e adesso diventano 35, ovvero esattamente la metà dei parlamentari presenti all’Ars. A questo punto è prevedibile che il governatore potrebbe avere qualche problema di numeri quando si tratterà di approvare i primi provvedimenti. «Faremo un’opposizione costruttiva, valutando di volta i volta i singoli provvedimenti proposti dal Governo», ha detto Angelo Attaguile, segretario nazionale del movimento Noi con Salvini e deputato del Carroccio.

«La nostra posizione non è contro Musumeci che abbiamo sostenuto dal primo momento – ha aggiunto -, ma questa ricorsa alle poltrone non ci appartiene. Fratelli d’Italia non ha rispettato i patti siglati durante la campagna elettorale. E’ un comportamento da vecchia politica inconciliabile con noi». Il riferimento è al cosiddetto “patto dell’arancino” siglato a Catania tra Berlusconi, Salvini, Meloni e Cesa.

Secondo la Lega il posto in giunta era un atto dovuto dopo l’esclusione del Carroccio dal listino di Musumeci, dove, invece, aveva trovato spazio il partito della Meloni. «Ho sentito Salvini, ovviamente c’è molta amarezza – spiega – e concorda con la nostra decisione di non fare un gruppo unico con FdI, ma di andare al Misto».

«Con Musumeci non ci siamo sentiti nelle ultime ore – conclude Attaguile – d’altra parte non avevamo nulla da dirci, gli accordi erano tutti già stati fatti». Ma poi rivela: «Quando abbiamo posto la questione a Musumeci, ci ha risposto vedetevela voi; non è un discorso di poltrone, un centrodestra unito non può fare a meno di un partito nazionale come la Lega».

«La giunta è stata fatta alla vecchia maniera – insiste Attaguile – sono stati dati assessori a Raffaele Lombardo e a Saverio Romano. E’ un sistema vecchio, non si è voluto raccogliere il nuovo».

Ma garantisce che non ci saranno ritorsioni sugli accordi di maggioranza per gli assetti in Assemblea, con Gianfranco Micciché che ambisce alla presidenza. «Non cerchiamo vendette, non ci metteremo di traverso su Miccichè, anzi proprio lui ha riconosciuto che c’era un accordo con FdI per la giunta, che non è stato rispettato, quelli scorretti sono stati Meloni e La Russa», sottolinea il leader siciliano della Lega.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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