CATANIA – Annuncia la sua «adesione al progetto politico del centro-destra» e il suo «sostegno alla coalizione in vista del voto del 4 marzo», ma non rivela ancora in quale partito, l’europarlamentare del Ppe Giovanni La Via, che alle regionali in Sicilia era il vicepresidente, in quota Ap, del candidato a governatore del centrosinistra, Fabrizio Micari.
«Sono ore intense di confronto – afferma La Via – con i tanti amici sul territorio, in un dialogo che non si è mai interrotto. All’indomani delle elezioni regionali in Sicilia, come annunciato su questa pagina – scrive l’eurodeputato su Facebook – ho avviato un periodo di riflessione, cui è seguito un momento di confronto all’interno di Alternativa popolare per capire la ragion d’essere del partito e la direzione che avrebbe dovuto prendere una volta conclusasi questa legislatura».
«Come sapete, io siedo in Europa tra le fila del Ppe – sottolinea La Via – portando avanti valori in cui credo, che non ho mai rinnegato, e che ho anzi sempre avuto come bandiera in tutta la mia attività politica. Anche alle scorse elezioni regionali, sono stato il portavoce dei valori del Ppe in una coalizione di centro-sinistra, che esprimeva un candidato civico e non di partito, una coalizione regionale, in cui io rappresentavo la componente moderata e popolare».
«Il progetto di Ap, che abbiamo vissuto con grande impegno e convinzione, dando il nostro pieno contributo al Paese in un momento di crisi – sostiene La Via – è oggi concluso, e ritengo sia quindi arrivato il momento di fare una scelta coerente con i miei valori popolari e con quelli del mio elettorato, che mi portano a collocarmi in maniera netta nell’area di centro-destra».
«Non abbiamo ancora fatto una scelta di adesione rispetto a un partito – ribadisce l’eurodeputato – e qualunque essa sarà darà pieno supporto alla campagna elettorale della coalizione di centro-destra e sarà condivisa con gli amici e i sostenitori che conoscono il mio percorso e la mia storia, da quando in Sicilia ho ricoperto l’incarico di assessore all’Agricoltura, sino ad oggi al Parlamento europeo».