IL DISCORSO DELLA VITTTORIA
Giorgia Meloni parla da “premier in pectore”: «L’Italia ha scelto noi, governeremo per tutti». E cita San Francesco
Un «victory speech», breve, decisamente sobrio, senza toni retoricamente trionfalistici, in cui lancia un messaggio di pacificazione nazionale
«Se saremo chiamati a governare la Nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, dando agli italiani l'orgoglio di sventolare il Tricolore». Accolta da un grande applauso, la leader di Fratelli d’Italia, parla da "premier in pectore", facendo un discorso ecumenico e salutando i militanti raccolti nell’Hotel Parco dei Principi per la nottata elettorale.
Un «victory speech», breve, decisamente sobrio, dai toni pacati, senza toni retoricamente trionfalistici: non più di 6 minuti, in cui Giorgia Meloni lancia un messaggio di pacificazione nazionale dopo una campagna elettorale spesso molto aggressiva.
«E' Il tempo in cui – esordisce – gli italiani potranno avere un governo che esce da una loro indicazione. E' stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe che noi abbiamo subito, ma la situazione dell’Italia, dell’Ue richiede ora il contributo di tutti».
Quindi, definisce questo storico trionfo elettorale «non un punto di arrivo ma di partenza», «Da domani – assicura – dobbiamo dimostrare il nostro valore».
Ma non dimentica di inviare un messaggio emotivamente forte alla sua comunità, quella della destra italiana, che per la prima volta nella storia della Repubblica vince le elezioni. «Il fatto che Fdi sia primo partito – osserva – significa tante cose per tanti di noi: questa è sicuramente per tanti di noi una notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni per noi e per le persone che non ci sono e che meritavano di vederla».
Poi ringrazia gli alleati, «che non si sono mai risparmiati», il suo staff, la sua famiglia, ma soprattutto gli italiani che non mai creduto alle mistificazioni».
Nel momento più felice della sua esperienza politica, Meloni chiude il suo intervento con una lode al valore della coerenza e della tenacia. Rivendica di «non aver mai mollato». «Sin da quando siamo nati – sottolinea – ci hanno sempre dato per spacciati: ma anche quando eravamo sempre sulle stesse percentuali sapevamo che le scorciatoie in politica sono un’illusione e che gli italiani l’avrebbero capito». E ribadisce che «nessuna scommessa è impossibile». «Proprio per questo – conclude – vorrei citare una frase di San Francesco: '“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA