Finanziaria, sì dell'Ars dopo maratona di 24h
Finanziaria, sì dell’Ars dopo maratona di 24h Tagli e prepensionamenti per i Regionali
Tensioni in Aula: l'opposizione non vota, maggioranza risicata
PALERMO – Dopo una maratona di 24 ore, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato finanziaria e bilancio, nonostante l’uscita dall’aula, stamane, di quasi tutti gli esponenti dell’opposizione. I sì sono stati 39. Nella maggioranza si è astenuto il Pd Fabrizio Ferrandelli, che aveva annunciato in aula l’intenzione di non votare il provvedimento e di ritenere l’esperienza del governo Crocetta “ai titoli di coda”. Astenuti anche Girolamo Fazio (gruppo misto) e Vincenzo Vinciullo dell’Ncd. Un sì è arrivato dal deputato della minoranza Giovanni Greco (Pds-Mpa). Non sono mancate le tensioni. “Lei non ha più una maggioranza, presidente Crocetta. Il voto sul bilancio lo dimostra inesorabilmente. Ne prenda atto e si dimetta, è quello che vogliono i siciliani” ha detto l’esponente dell’opposizione Nello Musumeci, intervenendo in aula per annunciare che i deputati del centrodestra (alcuni di Ncd sono rimasti in aula) e del M5S avrebbero subito abbandonato la seduta. “Ad una opposizione rimasta in aula tutta la notte con senso di responsabilità, per consentire l’esame di un bilancio senza anima e strategia, avete risposto – ha aggiunto – con furbizia e arroganza: mostrate forza ed avete invece i muscoli di cartone. Lasci quella poltrona e liberi la Sicilia dal collasso al quale è stata condannata dal suo governo in questi due anni e mezzo. Ponga fine a questo lungo calvario”. L’aula è stata sospesa e la maggioranza sta cercando di capire se ci saranno i numeri per il voto final L’aula è stata convocata per il 12 maggio. Tra le altre norme approvate nella prima seduta spicca il nuovo mutuo da 145 milioni della Regione siciliana. Ma anche l’articolo sull’utilizzo dei Fondi destinati agli investimenti per la copertura del “buco” della Regione. Prorogati anche i contratti dei preari degli enti locali. Oggi invece, visto che il tempo stringe, i capigruppo hanno concordato di votare prima gli articoli più corposi, quelli che in sostanza rappresentano l’impalcatura della finanziaria. Ecco cosa è successo poi ieri a Palazzo dei Normanni:
APPROVATA LA NORMA SUI FORESTALI
L’Ars ha approvato la norma della finanziaria di contenimento della spesa nel comparto agricolo e forestale. Il personale del servizio antincendio boschivo viene inserito in un’unica graduatoria distrettuale assieme a tutti i lavoratori forestali, con una riduzione del contingente degli addetti al servizio di prevenzione incendi nella misura pari ad almeno il 20% di quello impiegato nel 2014.
NO ALLA SOPPRESSIONE DELL’ISTITUTO IPPICO DI CATANIA
L’Istituto per l’incremento ippico di Catania non verrà soppresso. Lo ha deciso l’Assemblea regionale siciliana votando alla unanimità stamane un emendamento alla Finanziaria voluto dal centrodestra, che lo rende noto, sottolineando come “il governo Crocetta aveva invece previsto «la fusione per l’incorporazione dell’Istituto per l’incremento ippico e dell’Istituto zootecnico di Palermo nell’Ente per lo sviluppo agricolo». Secondo Marco Falcone «un ente già in difficoltà come l’Esa non potrebbe occuparsi degli altri due importanti enti», mentre Nello Musumeci chiede al governo di «procedere alla soppressione dell’Esa, al passaggio del personale all’assessorato Agricoltura mentre va salvaguardata la specificità dell’Istituto per l’incremento ippico».
SBLOCCATI I CONCORSI, OK A NUOVE ASSUNZIONI
L’Ars sblocca i concorsi alla Regione siciliana. In aula è stato approvato un subemendamento alla finanziaria che prevede l’assunzione, nel 2016, di figure giuridiche e umanistiche in possesso di diploma di laurea nel limite del 10% dei soggetti in quiescenza. È prevista anche l’assunzione di giornalisti iscritti all’Ordine, su input del deputato Nello Musumeci. La norma sulle assunzioni alla Regione è stata presentata dai deputati del Pd, Baldo Gucciardi (capogruppo) e Antonello Cracolici. Il subemendamento è agganciato all’articolo della finanziaria sul contenimento ed efficientamento della pubblica amministrazione.
OK ARS A NORMA SU REGIONALI: “TAGLI” A PERMESSI E VOCI SALARIO
Passa la norma della finanziaria che allinea il trattamento dei dipendenti della Regione a quelli dello Stato, tagliati dunque permessi familiari e sindacali, aspettative, congedi parentali e ferie. Prevista la mobilità del personale nel limite dei 50 Km. Ridotti anche gli incarichi dirigenziali con la rideterminazione della pianta organica in 1.736 unità, oltre 500 in meno rispetto all’attuale dotazione. Quella dei dipendenti del comparto è rideterminata in 13.551 unità, quella per il corpo forestale in 1.250 unità. Salta la clausola di salvaguardia che consentiva ai dirigenti di mantenere lo status economico nonostante la cessazione del contratto d’incarico, tagli anche al salario accessorio, alle retribuzioni di posizione e di risultato. Ridotto di un milione il fondo per il trattamento accessorio. L’assessore all’Economia Alessandro Baccei ha stoppato il tentativo del deputato del Pd, Antonello Cracolici, di mettere ai voti un emendamento che prevedeva il rinnovo dei contratti dei dipendenti della Regione nella parte economica: Baccei ha ribadito più volte in aula la mancanza di copertura finanziaria, quindi la Presidenza dell’Ars ha dichiarato l’emendamento inammissibile.
PENSIONI DEI REGIONALI EQUIPARATE A QUELLE DEGLI STATALI
Tutti i dipendenti della Regione avranno lo stesso trattamento pensionistico degli statali. Lo prevede la norma della finanziaria approvata dall’Ars. Il trattamento pensionistico complessivo (annuo lordo) dei regionali non può superare l’85% della media dei trattamenti stipendiali degli ultimi cinque anni.
PREPENSIONAMENTI
Con la norma sui prepensionamenti, inserita nella finanziaria e approvata dall’Ars, il governo calcola che l’anno prossimo potrebbero andare in pensione 1.007 dipendenti della Regione, con la conseguente assunzione di 107 nuovi funzionari con diploma di laurea, come prevede un emendamento votato dal Parlamento. La norma fissa il limite al 10% delle nuove assunzioni, attraverso concorso pubblico, rispetto al numero dei dipendenti andati in quiescenza.
LA SFIDA TRA L’ASSESSORE BACCEI E IL DEPUTATO CRACOLICI
In un clima di sostanziale collaborazione in aula tra maggioranza e opposizioni sulla finanziaria, a un certo punto a vivacizzare l’esame della manovra ci hanno pensato l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, e il deputato del Pd Antonello Cracolici. I due, in più occasioni, si sono sfidati, ma con toni pacati. Il “duello” tecnico-politico è andato in scena soprattutto sulle norme che riguardano i dipendenti della Regione. Se Cracolici è riuscito a far passare l’emendamento “sblocca-concorsi” alla Regione nonostante il piano di riduzione del personale, Baccei ha stoppato un sub-emendamento, a firma Cracolici, che ha bloccato i rinnovi contrattuali dei regionali, col deputato che ha tentato di spiegare in aula il valore politico della norma, anche alla luce dei rapporti tesi tra governo e sindacati, compatti contro le norme della finanziaria.
E a luglio necesessaria un’altra manovrina
In via generale è stat una vittoria , non scontata alla vigilia, per l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. L’uomo inviato da Delrio a Palermo per rimettere in sesto i conti della Regione ha incassato il via libera dell’Assemblea siciliana alle norme più importanti, quelle concordate proprio con Roma, contenute nella manovra finanziaria che vale 300 milioni di euro. A cominciare dai tagli al pubblico impiego, con l’armonizzazione del trattamento dei 16 mila dipendenti della Regione a quello degli statali, la riduzione di permessi parentali, sindacali e ferie, mobilità interna, ridefinizione al ribasso delle piante organiche per dirigenti e funzionari. E poi c’è la riforma delle pensioni con l’avvio dei prepensionamenti che già nel 2016, secondo le stime del dipartimento Economia, potrebbe portare a 1.007 pensionamenti anticipati, mantenendo la finestra fino al 2020 e introducendo un taglio fino al 15% degli assegni di quiescenza.Intanto si prepara una nuova “manovrina” per luglio, come annunciato, tra i mugugni dell’aula, dall’assessore al Bilancio Alessandro Baccei. «Mancano tra i 15 e i 20 milioni di euro» per lo scalo di Comiso e quello di Trapani Birgi, per i teatri, il reddito minimo, le Ipab e il trasporto su gomma.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA