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Fava: «Sanità siciliana, bancomat a servizio della politica»

Di Redazione |

CATANIA, 21 MAG – «Al di là delle contestazioni specifiche, l’inchiesta della Procura di Palermo e della Guardia di Finanza conferma che la sanità in Sicilia resta un tragico bancomat al servizio della politica, e viceversa. Per scambiarsi poltrone, carriere, denari ed appalti». Lo afferma il Presidente della commissione regionale antimafia e anticorruzione Claudio Fava. «È triste dover commemorare Giovanni Falcone – aggiunge Fava – senza che i governi che si sono succeduti in questi 28 anni abbiamo saputo mettere in campo, oltre alle frasi di circostanza, strumenti idonei ad evitare che la corruzione resti il naturale terreno di incontro tra appalti e politica». 

 Proprio al presidente della Commisione reginale antimafia,  il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha chiesto di «avviare un’inchiesta parlamentare sulla sanità in Sicilia». «Constatiamo che, a proposito di alcune inchieste giudiziarie, vili affaristi, dentro e fuori dalla pubblica amministrazione, si concentrano su appalti, forniture e contratti, anche millantando credito e infamando soggetti ignari – scrive il presidente Miccichè – La sanità costituisce una branca di primaria importanza per l’intera amministrazione regionale e oggi più che mai, in considerazione dell’emergenza epidemiologica causata dal coronavirus, è necessario che le autorità politiche vigilino sulla gestione del settore sanitario, affinché le risorse vengano utilizzate in modo sano e in favore della cittadinanza».

«Tale vigilanza è importante sia per il passato che per il futuro, affinché sulle risorse che verranno stanziate anche per la lotta all’epidemia non si addensino quegli appetiti del malaffare che, purtroppo, anche le cronache di questi giorni ci rivelano non essersi mai sopiti», conclude il presidente dell’Ars. aprire un’inchiesta sulla COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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