Politica
Facilitatori M5S , i click per capire i (nuovi?) rapporti di forza
Catania. In apparenza click di un dio minore. Eppure la corsa dei facilitatori è il primo stress test sui rapporti di forza del M5S nell’Isola. Fra derby tradizione-innovazione, ambizioni di portavoce emergenti, ritorni in campo dopo anni di panchina e consuete guerre fra tribù pentastellate. Da stasera, comunque vada, si dovranno fare i conti. Con qualche resa dei conti.
L’appuntamento, su Rousseau, è fissato per oggi dalle 10 alle 19. Gli attivisti siciliani (in contemporanea ad altre sette regioni) sceglieranno i sei membri del “team del futuro”, una specie di segreteria regionale che ricalca il modello creato a Roma da Luigi Di Maio. Tre le categorie di facilitatori: “formazione e coinvolgimento”, “relazioni esterne” (rapporti con istituzioni, associazioni e comitati) e “relazioni interne” (rapporti con gli eletti siciliani e supporto per le liste). Per ognuna ci saranno due vincitori.
La partita è già in corso da settimane. L’identità dei 34 candidati sarebbe segretissima (ma nel box in basso l’elenco con tutti i nomi) e ufficialmente i capipopolo si tirano fuori. Alcuni per ragioni ideologiche, perché disconoscono lo strumento ideato da Di Maio; altri per non scoprire le carte all’esterno del movimento.
Ma la tensione è alle stelle. Soprattutto alla vigilia del derby in cui, per il ruolo di facilitatore alle “relazioni interne” (il più importante), si sfidano due messinesi: il deputato regionale Antonio De Luca e la parlamentare nazionale Angela Raffa. Il primo ha il via libera di (quasi) tutto il gruppo dell’Ars, ma soprattutto il “like” di Giancarlo Cancelleri e Ignazio Corrao. Sulla seconda – 26 anni, la più giovane deputata di Montecitorio – punta tutto Dino Giarrusso. Né il viceministro né i due eurodeputati (che fra loro non parlano da mesi) danno pubbliche indicazioni di voto. Ma si sa già che è questa la sfida-clou, in cui si misurerà la tenuta dello storico zoccolo duro siciliano rispetto al new deal dell’ex Iena catanese. Giarrusso, di ritorno dall’agognato (e posticipato) viaggio di nozze natalizio, sta girando l’Isola come una trottola, con un certo successo di pubblico, cavalcando l’onda del malcontento su Di Maio. Nella stessa categoria, oltre a una decina di outsider, in lizza anche Vincenzo Santangelo (ex capogruppo al Senato ed ex sottosegretario, caduto in disgrazia presso il Gigio Magico) e la promettente deputata agrigentina Rosalba Cimino.
Più ingarbugliata la contesa per le “relazioni esterne”. In tutto 13 aspiranti, con dinamiche più polverizzate. In prima linea la deputata palermitana dell’Ars, Roberta Schillaci, di recente ben poco allineata su alcune scelte del gruppo. In molti eventi pubblici è stata avvistata proprio con Giarrusso, che però, sotto il Vulcano, coltiva un buon rapporto anche con l’altro favorito, il deputato nazionale Luciano Cantone. Ma qui la concorrenza è più affollata: dal senatore Fabrizio Trentacoste (svantaggiato dal minore peso elettorale di Enna) al gelese Simone Morgana, capogruppo consiliare dopo la sconfitta da candidato sindaco, sostenuto dal deputato regionale Nuccio Di Paola e dal parlamentare Pietro Lorefice. Fra le belle sorprese potrebbe esserci Flavia Di Pietro da Buscemi, candidata alle Europee dopo l’exploit nel voto in rete. Da tenere d’occhio anche Ernesto Sfragano (ex collaboratore di Cancelleri; calatino come l’ex capogruppo all’Ars, Ciccio Cappello) ed Enrico Alagna, avvocato marsalese, ribelle ma con savoir-faire, proprio come il suo amico Corrao.
Fra le candidature da facilitatore alla “formazione” spunta una vecchia conoscenza grillina: Federico Piccitto, ex sindaco di Ragusa, secondo eletto del M5S in un capoluogo in Italia dopo Federico Pizzarotti a Parma. Con l’omonimo ha condiviso gli scontri con base e leader, ma l’ingegnere ibleo (non ricandidato dopo la “congiura del caciocavallo”) non è uscito dal movimento. E adesso, dopo il no alle Europee, ricomincia dal click-day di oggi. Un po’ più distante dalla storica classe dirigente regionale, con la stima di Giarrusso. E con un rivale molto temibile da inseguire: Eugenio Saitta, deputato nazionale di Scordia, dimaiano di ferro ma con apprezzamenti trasversali. La terza incomoda potrebbe essere Maria Terranova: consigliera di Termini premiata da Anci fra i migliori 40 giovani amministratori d’Italia, è nello staff di Salvo Siragusa all’Ars.
Post scriptum: i facilitatori saranno scelti online, ma con una successiva “revisione” di Di Maio assieme al team nazionale, con il cosiddetto «criterio dei correttivi all’esito del voto», per «consentire un’adeguata rappresentatività dei diversi territori e garantire la presenza ponderata sia di portavoce che di attivisti non eletti». Domani è già previsto l’incontro per spulciare i risultati. E sarà a questo punto che il capo politico potrà sbianchettare, «ove necessario», qualche nome.
Twitter: @MarioBarresi
Si vota oggi dalle 10 alle 19 su Rousseau. Ogni attivista può esprimere una preferenza per settore. Due i facilitatori regionali eletti per ogni categoria.
Formazione e coinvolgimento
Maria Terranova, Marco Miraglia, Benedetto Bruno, Eugenio Saitta, Gaspare Bufalino Marinella, Federico Piccitto, Andrea Sangregorio
Relazioni esterneFabrizio Trentecoste, Flavia Di Pietro, Roberta Schillaci, Luciano Cantone, Simone Morgana, Antonino Martorana, Salvatore Scivoli, Roberto Russo, Angelo Costanza, Corrado Marchese, Ernesto Sfrangano, Vito Speciale, Enrico Alagna
Relazioni interneAngela Raffa, Patrick Cirrincione, Antonio De Luca, Joska Arena, Diego Morreale, Adriano Bella, Vincenzo Santangelo, Rosalba Cimino, Massimiliano Gulino, Vincenzo Rossello, Giuseppe Bruno, Carmela Scuderi, Domenica Federico, Massimiliano Gerardi