Expo, il disastro della spedizione Sicilia
Expo, il disastro della spedizione Sicilia La Regione chiude Cluster BioMediterraneo
E Crocetta «commissaria» il commissario / LA FIGURACCIA
CATANIA. La Sicilia dell’Expo alza bandiera bianca: il Cluster BioMediterraneo chiude fino a data da destinarsi. O meglio: perde l’“anima” – il corpo centrale, sede del palinsesto condiviso con gli altri 11 Paesi coinvolti – sospendendo «ogni attività dell’area comune» a partire da oggi. Il responsabile del Cluster, Dario Cartabellotta, ieri ha scritto ai vertici di Expo (il commissario Giuseppe Sala e il direttore della divisione Partecipanti, Stefano Gatti) per comunicare «la decisione di sospendere dal giorno 7 Maggio 2015 ogni attività dell’area comune sino a quando non saranno i risolti i problemi segnalati e i necessari atti a garantire la sicurezza degli operatori e visitatori».
La sospensione delle attività è prevista «fino a quando non saranno eseguiti i lavori richiesti a Expo dalla Regione siciliana, capofila del Cluster», conferma in serata l’assessore regionale all’Agricoltura, Nino Caleca. Resteranno aperti gli stand dei paesi e tutte le altre aree. Arriva dunque un atto ufficiale dopo le polemiche che hanno accompagnato, sin dal 1º maggio, l’apertura del mega-padiglione coordinato dalla Regione per l’inadeguatezza della struttura a ricevere i visitatori. Cartabellotta ha messo nero su bianco tutti i «problemi segnalati a partire dal giorno dell’inaugurazione», che «non consentono la regolare realizzazione del palinsesto delle attività». In pratica una messa in mora gli organizzatori dell’esposizione universale di Milano, per l’assenza di «elementi essenziali per lo svolgimento delle attività», i quali sono anche «obbligo contrattuale di Expo 2015». Cinque le carenze che stanno provocando «un danno economico e di immagine » ad aziende ed enti che hanno aderito.
LO SCENARIO: FIGURACCIA UNIVERSALE
Dalla «messa in sicurezza della zona palco attraverso una copertura per evitare che le attrezzature di servizio» siano «bagnate dalla pioggia con problemi di sicurezza di operatori e visitatori» alla mancanza di «visibilità dei prospetti esterni che non riportano l’identificazione del Cluster e dei paesi aderenti», ma anche di «segnaletica verso il Cluster », dalla «mancata pulizia degli spazi comuni» all’«assenza di adeguato collegamento Internet». Ma il passo di Cartabellotta fa andare su tutte le furie l’assessore all’Agricoltura: «La decisione non è stata concordata né con me né col presidente Crocetta», sottolinea Caleca. Che, pur concordando sulla chiusura («ma era meglio farlo prima »), ricorda: «Io non intendo sprecare i soldi pubblici. Fino a quando tutto non sarà in regola non darò un centesimo». Ma Caleca aveva già scaricato Cartabellotta in mattinata: «La gestione del Cluster Bio-Mediterraneo si è immediatamente rilevata carente sotto tutti i profili ».
Aggiungendo: «La Commissione appena nominata, d’intesa con il presidente Crocetta, è innanzitutto una commissione ispettiva mai (in maiuscolo nella nota inviata alla stampa, ndr) richiesta dal responsabile del Cluster Dario Cartabellotta ». Smentendo così lo stesso dirigente, il quale martedì aveva detto che «il comitato di controllo, in aggiunta a quello che Expo e Cantone esercitano sul Cluster, lo avevo già chiesto all’assessore». Anche il presidente Crocetta è durissimo con Cartabellotta: «Non doveva assolutamente accettare la consegna del BioCluster incompleto il giorno prima dell’inaugurazione all’Expo e avrebbe dovuto sollevare una chiara contestazione. Non l’ha fatto: chi ha sbagliato ovviamente pagherà e non faremo sconti a nessuno». L’opposizione, ovviamente, cavalca il flop Expo. Per Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’Agricoltura, «oggi plasticamente abbiamo la rappresentazione: piove su un governo della Regione incapace ». Per il leader di Ncd in Sicilia «il fallimento della Sicilia a Expo è del governo Crocetta, senza idee e senza strategia». Enzo Gibiino, coordinatore regionale di Forza Italia attacca: «Crocetta si assuma la responsabilità che ogni capo ha il dovere di assumersi e chieda scusa a nome di tutto il suo staff, assessorati compresi, ai siciliani». Tagliente Enzo Vinciullo, deputato regionale di Ncd: «Si saranno allagate anche le tastiere dei computer perché, in caso contrario, sono certo che tutti i responsabili della figura barbina avrebbero già scritto le proprie lettere di dimissioni».
Stoccata finale del gruppo dei 5 Stelle all’Ars: «Crocetta si è rivelato ancora una volta Re Mida al contrario, non ha nemmeno sfiorato l’Expo che l’ha distrutta, distruggendo soprattutto l’immagine della Sicilia nel mondo. Doveva essere una vetrina per l’isola è invece si è rivelata un’urna cineraria». twitter: @MarioBarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA