Politica
Europee, nella Lega c’è “maretta” sui voti di Genovese junior
Palermo. La Lega di Sicilia scopre, alla vigilia delle Europee, che il potere logora anche chi ce l’ha e manda in campo un coro di voci tra loro in contrapposizione, sulla qualità dei voti che il partito del Capitano potrebbe vedere riversati nella prossima competizione elettorale. Ad aprire le danze era stato il giovane assessore catanese Fabio Cantarella, vicino al commissario regionale Stefano Candiani, che aveva così esordito: «Cosa facciano per le Europee certi grandi vecchi trasformisti della politica siciliana non lo sappiamo e non ci interessa. Di certo per loro le porte della Lega sono sbarrate» riferendosi, esplicitamente al mondo che gravita su Luigi Genovese, figlio di Francantonio che per l’assessore catanese rimane nella condizione di «decaduto da parlamentare in seguito alla condanna a 11 anni in primo grado, ex Pd di Renzi e oggi nella Forza Italia di Gianfranco Miccichè, ma mai – ha ricordato – nella Lega di Matteo Salvini».
Concetto ribadito, nero su bianco, anche da Igor Gelarda candidato nella Sicilia occidentale: «In Sicilia con la Lega abbiamo un sogno, quello di risollevare una terra bellissima ma martoriata da decenni di cattiva politica e malaffare: non permetteremo che personaggi come Francantonio Genovese, Lombardo e i peggiori accoliti cuffariani, insieme a Miccichè, trasformino il sogno dei siciliani liberi e onesti in un incubo. Salvini lo impedirà»
L’asse tra Gelarda, e Fabio Cantarella si rinsalda in vista delle urne, ma secondo altri esponenti dell’ambito partito salviniano non è questo il momento per cercare i quattro quarti di nobiltà, come specifica il parlamentare regionale leghista Tony Rizzotto: «Con rammarico devo notare il mio profondo disaccordo con l’amico Fabio Cantarella su quanto da lui dichiarato. Se c’è un rischio che non possiamo correre è quello di togliere ai cittadini la voglia di votare, cosa che certe parole rischiano di causare. Ritengo che il suo sfogo sia basato su dichiarazioni giornalistiche che vogliono Genovese interessato ad un avvicinamento alla Lega, cosa mai asserita dallo stesso, a fronte invece di una sua dichiarazione di stima per Attaguile».
Proprio lo stesso Attaguile, lanciato alla ricerca di un seggio per Strasburgo, non ha fatto mancare la sua nel dibattito e intervenendo su Fb con un post ha chiarito che: «Il voto personale e di opinione va rispettato. Decisioni autonome e trasparenti, meritano grande attenzione e ringraziamento. Le polemiche, pelose come le cozze, sul sostegno della famiglia Genovese di Messina alla mia campagna elettorale sono frutto di invidia e arretratezza mentale e culturale» e in una nota precedentemente aveva trovato il modo di annunciare che: «le porte della Lega sono chiuse ai condannati, a chi ha, o ha avuto, rapporti con la mafia e anche a chi è, o è stato, vicino ad ambienti massonici. Non vanno però confusi i rapporti politici con quelli personali e di amicizia. Quest’ultimi, nella mia vita privata, sono stati e saranno sempre un punto fermo».
Luigi Genovese, precisa: «Io alla Lega? Solo speculazioni e fantasie alimentate da qualche esponente frustrato per la sua esclusione dalla lista elettorale». E ammette: «Tutte queste attenzioni mi hanno colpito, perché l’unico elemento realistico di questa vicenda paradossale è il mio rapporto di amicizia con Angelo Attaguile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA