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Europee, il paradosso di Musumeci: decide ancora di non decidere…

Di Mario Barresi |

Catania. Tutto come previsto. Fra le due opzioni – anzi tre: l’alleanza elettorale con Salvini, l’adesione al progetto di Meloni e la desistenza alle Europee – DiventeràBellissima per adesso non decide. Tutto rinviato al congresso del movimento di Nello Musumeci, fissato per il prossimo 27 gennaio. «Io ho le mie idee, ma la scelta la prenderemo tutti assieme», ha detto ieri pomeriggio il governatore nell’affollata direzione regionale in un hotel di Catania. Accettate le dimissioni dell’ex coordinatore Raffaele Stancanelli, senatore eletto con Fratelli d’Italia, DiventeràBellissima – come anticipato da La Sicilia ieri – ha nominato, per la «reggenza regionale», un triumvirato composto da Enrico Trantino (avvocato catanese), Giovanna Candura (docente, già assessore all’Industria di Totò Cuffaro, nominata da Musumeci commissario della Camera di Commercio nissena nel dopo-Montante) e Giuseppe Catania (ex deputato di Forza Italia, marito di Giusi Savarino, pasionaria musumeciana all’Ars). I tre, affiancati da un esecutivo di cinque saggi, traghetteranno il movimento, fra tesseramento e assemblee locali, verso il congresso di fine gennaio.

Il commiato di Stancanelli è stato all’insegna del fair play. Ed è proprio Musumeci, nel suo intervento, a voler dare l’idea che fra i due non ci siano freddezze: «A casa mia ho cinque stanze e cinque termosifoni e quando, come succede spesso, viene a trovarmi Raffaele, li accendo tutt’e cinque. Quindi noi due siamo sempre al calduccio». Al di là delle rassicurazioni sulla temperatura del rapporto, l’ex sindaco di Catania ha espresso con chiarezza il suo progetto: l’adesione alla piattaforma di un movimento «moderno e competitivo», che passa dal coinvolgimento di ampi pezzi di centrodestra e autonomisti siciliani molto interessati alla terza gamba della coalizione che sta costruendo Giorgia Meloni.

Un’idea che si scontra con lo scenario tracciato da Ruggero Razza, l’uomo in questo momento più vicino a Musumeci: un «asse privilegiato» con la Lega che sia innanzitutto un «rapporto istituzionale con un partito nostro alleato che oggi è al governo», anche per «sostenere le istanze di Nello» e della giunta regionale, a partire dalla «fiscalità di vantaggio per l’Isola», in un percorso che potrebbe sfociare anche in un’alleanza tecnica alle prossime Europee sul modello già consolidato del Partito Sardo d’Azione.

La posizione di Stancanelli, almeno a giudicare dagli interventi ufficiali, sembra in questo momento minoritaria. Soltanto nel discorso del deputato regionale Giorgio Assenza s’è colto un “like”, con la consapevolezza che «comunque non possiamo arrivare impreparati al momento delle scelte» che potrebbe arrivare ben prima del congresso del 27 gennaio. Ma non sono stati pochi i dirigenti locali (e anche qualche deputato dell’Ars) che nei corridoi dell’albergo hanno manifestato interesse al progetto, già apertamente avviato, del senatore di FdI, con un centinaio di amministratori.

Musumeci, anche per rassicurare la parte più impaziente del movimento, ha detto che «non si può non scegliere», pur esternando la sua attuale posizione d’attesa: «Non prendo decisioni che dobbiamo prendere tutti assieme». Niente tesi vincenti, dunque.

Intanto, dalla Lega arriva un segnale indiretto. Che i “salviniani” di DiventeràBellissima hanno colto. Nell’intervenire sulla disfida fra popolari e filo-populisti apertasi in Forza Italia siciliana, il commissario regionale del Carroccio, Stefano Candiani, ha pesato le parole. Esprimendo «sostegno a Salvo Pogliese che cerca di tenere in piedi tutte le anime di Forza Italia, invece di sfaldare gli ultimi cocci di un partito che è stato fondatore e anima del centrodestra in Italia e in Sicilia» e attaccando il commissario regionale Gianfranco Miccichè: «Mi spiace notare che preferisca la Boldrini, il peggio della sinistra, o raccatti nel partito ex alfaniani, piuttosto che guardare alla Lega». Ed è in questo «guardare alla Lega» che alcuni Nello-boys hanno notato l’apertura: «Dobbiamo trovare nuova unità attorno alla proposta politica e ai programmi per rinsaldare il centrodestra nell’Isola. Solo così l’elettorato può tornare a premiarci», scandisce Candiani. A partire dalle Europee, grazie a un accordo col movimento del presidente della Regione?

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