Il Pd, il M5s e Claudio Fava, gruppi di opposizione all’Assemblea siciliana, hanno scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere «di valutare l'avvio del procedimento di rimozione del presidente della Regione e di scioglimento dell’Ars e per atti contrari alla Costituzione ai sensi dell’art. 126» della Carta. La Regione siciliana è in esercizio provvisorio fino al 30 aprile. «Alla data odierna la giunta guidata da Musumeci ha trasmesso all’Ars il ddl di bilancio per l’esercizio 2022/2024 privo di un presupposto essenziale: ovvero il parere preventivo obbligatorio del Collegio dei revisori dei conti».
La missiva è stata inoltrata per conoscenza anche ai ministri per gli Affari regionali e le Autonomie ed Economia e Finanze. "Nell’eventualità che il parere espresso dal Collegio sia negativo, la giunta regionale può percorrere due strade: o conformarsi al parere modificando il documento contabile, oppure motivare le ragioni per le quali ritiene di non operare alcun adeguamento. In entrambi i casi – si legge nella lettera inviata a Palazzo Chigi -, all’atto della trasmissione del disegno di legge all’Ars il parere deve essere già stato espresso. Alla data odierna, con la scadenza ormai prossima dell’esercizio provvisorio non più prorogabile, il disegno di legge di bilancio – denunciano i deputati opposizione – trasmesso all’Ars non è corredato dal parere del Collegio dei revisori . Si prefigura, dunque, la violazione delle norme di attuazione dello Statuto ma, soprattutto l’impossibilità di pervenire all’approvazione del bilancio di previsione 2022/2024 entro i termini perentori del 30 aprile». "Infatti, anche a prescindere dai tempi necessari affinché il Collegio dei revisori possa fornire il proprio parere, è la stessa procedura dettata dal regolamento interno dell’Ars per la sessione di bilancio che – prosegue la lettera – non consente di contrarre i tempi per l’esame e la discussione dei documenti finanziari da parte, prima delle Commissioni legislative, e poi dell’Aula. Non ci sono più le condizioni affinché la Regione siciliana approvi il bilancio di previsione entro la scadenza dell’esercizio provvisorio, con conseguente gravissima violazione dello Statuto e della Costituzione».
«Avuto riguardo alle fantasiose considerazioni di alcuni deputati delle opposizioni si precisa che il parere sul dll Bilancio 2022-24, approvato dalla giunta è stato richiesto nei termini di rito al Collegio dei Revisori. Il Collegio dei Revisori – come noto – che è stato istituito su iniziativa del governo Musumeci, ed in particolare di questo assessorato, dopo l’elezione si è appena insediato, nonostante la norma istitutiva risalga ad oltre un anno fa (l.r. 1 del 2021). Ciò a causa dei ritardi dell’inserimento del punto all’odg da parte degli uffici dell’Ars (elezione nella seduta dell’8 febbraio scorso). Grazie alla dedizione e all’impegno dei professionisti che ne fanno parte e delle strutture amministrative a supporto il parere, si è certi, sarà reso entro qualche giorno in termini compatibili con la prima applicazione dell’istituto». Così l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, replica alle opposizioni che hanno invitato il premier Draghi a valutare la procedura di rimozione del presidente della Regione e lo scioglimento dell’Ars sostenendo l'impossibilità ad approvare entro il 30 aprile la manovra di bilancio.
"Le affermazioni delle opposizioni non rispecchiano la realtà perché nonostante i ritardi saremo nelle condizioni di approvare la finanziaria nei termini previsti", ha affermato in una nota il Presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.