Politica
Elezioni regionali: riprende il pressing su Alfano, da Lega nuovo stop
ROMA – Passato Ferragosto, in Sicilia riprendono le trattative, ma soprattutto il pressing su Angelino Alfano, per arrivare a stringere un’intesa che consenta (l’obiettivo è chiudere entro la settimana) di annunciare il resto dei candidati che si sfideranno per la conquista di palazzo d’Orleans.
Sia Forza Italia che il Partito Democratico, quest’ultimo in realtà più favorito, non rinunciano a giocare tutte le carte a disposizione per chiudere un accordo con i centristi e provare a sfidare il Movimento Cinque Stelle che secondo gli ultimi sondaggi continuerebbe ad essere nettamente in testa. E se entrambi i partiti puntano sulle divisioni interne ad Ap tra chi vede la propria collocazione naturale nel centrodestra e quanti invece credono che si debba guarda ad un’intesa con il Pd, a complicare la partita per gli azzurri ci pensano ancora una volta i due principali alleati, Fratelli d’Italia e Lega Nord.
L’ultimo avvertimento in ordine di tempo arriva da Matteo Salvini che dal tradizionale appuntamento ferragostano a Ponte di Legno chiude ancora una volta all’ipotesi di un’alleanza, anche locale, con i centristi. Il leader del Carroccio fa sapere di averne parlato direttamente con Berlusconi: «Mai più con i poltronari all’Alfano», è stata la richiesta fatta al Cavaliere.
Una distanza quella con il duo Salvini-Meloni che lo stesso ministro degli Esteri non sembra interessato a ridurre. Il leader di Ap d’altronde aveva comunicato ad Arcore l’indisponibilità a trattare con chi, come Salvini, non passa giorno senza insultarlo. Chi non si rassegna è Gianfranco Miccichè. Il coordinatore del partito sull’isola anche oggi ha avuto contatti con esponenti centristi per tentare di superare l’impasse.
L’idea è quella di convergere sul nome del professor Gaetano Armao (ex assessore della giunta Lombardo), in alternativa tornare su Nello Musumeci, già in corsa e sostenuto da Lega e Fdi ma soprattutto nome a cui guarda anche una parte di Forza Italia in polemica con lo stesso Miccichè ritenuto responsabile di voler ‘rompere’ la coalizione. Sondaggi alla mano però dimostrerebbero che senza Ap il centrodestra non avrebbe chance contro i grillini.
Diversa è invece la situazione in casa del Pd. Tra i Dem e i centristi seppur le trattative sarebbero ad uno stato avanzato, tra i nodi più complessi da sciogliere c’è quello del candidato (Ap è irremovibile sul fatto che debba essere un centrista) e la composizione stessa della coalizione. Gli occhi sono puntati sul vertice convocato per domani da Leoluca Orlando con gli esponenti di Mdp e Sinistra Italiana. La riunione servirà per prendere una decisione ufficiale in merito alla possibilità di replicare il ‘modello Palermo’ anche per le regione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA