PALERMO – In Sicilia nei 34 comuni chiamati al voto per rinnovare sindaci e consigli l’affluenza è in calo, in forte calo: dopo la chiusura dei seggi ha votato il 56,86% (248.243) dei 436.567 elettori. A Caltanissetta, unico capoluogo al voto, è andato alle urne il 56,70 % degli elettori l’8,16% in meno rispetto alle precedenti comunali. I dati sonocontenuti nel report affluenza del sito della Regione siciliana. A Castelvetrano, comune sciolto per mafia, il calo dei votanti è pesante: ha votato il 55,28% degli elettori, il 20 % in meno delle precedenti comunali. In controtendenza è Gela dove ha votato il 43,33% degli elettori il 6,38% in più rispetto alle scorse comunali. A urne chiuse Gela ha fatto registrare un dato tra i più alti in Sicilia con 38.394 votanti pari al 58,5%. La percentuale è però più bassa del 10% rispetto al 2015 quando si votò però in due giorni
Oltre a Caltanissetta si vota con il maggioritario a doppio turno a Gela (Cl), Aci Castello (Ct), Bagheria e Monreale (Pa), Castelvetrano e Mazara del Vallo (Tp). Nei 27 centri con popolazione inferiore a 15 mila abitanti viene eletto chi conquista più voti al primo turno. I seggi saranno aperti fino alle 23 poi comincerà lo spoglio delle schede. L’eventuale ballottaggio (necessario se nessuno dei candidati ottiene almeno il 40% di consensi) si svolgerà il 12 maggio.
Nell’isola occhi puntati sui candidati sindaci appoggiati o espressione del M5s e della Lega. Riflettori puntati su Gela e Bagheria, comuni che erano stati amministrati dal M5s. A Monreale, grosso centro attaccato a Palermo, la Lega ha un proprio candidato sindaco che corre solo col simbolo salviniano così come a Caltanissetta dopo il mancato accorso con i tradizionali alleati del centrodestra. Sempre nel comune palermitano tra i 7 candidati c’è anche l’uscente Pietro Capizzi, appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra.
Il Pd, come nelle scorse comunali a Palermo, ha optato per entrare in liste civiche senza il proprio simbolo ma in tutti i sette comuni dove si vota col doppio turno appoggia un candidato. Solo a Castelvetrano, dove peraltro si è recato il leader Nicola Zingaretti, Pasquale Calamia corre col simbolo del partito. A Bagheria, grosso centro vicino a Palermo, il candidato uscente del M5S, Patrizio Cinque (con pendenze giudiziarie), non si ricandida e lascia a Romina Aiello, assessore della sua giunta, il compito di sfidare Gino Di Stefano, sostenuto dal centrodestra quasi al completo: FdI, infatti, sostiene un altro candidato.
Gela, che nella scorsa tornata ha eletto un sindaco pentastellato, espulso dal movimento poco dopo l’elezione, il candidato cinquestelle è Simone Morgana, che avrà come avversari Giuseppe Spata, sostenuto da un centrodestra che conta anche sui dissidenti di FI, partito che è alleato con il Pd a sostegno di Lucio Greco.