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Doppie nozze in 24 ore per vicesegretario etneo del Pd che lascia il partito e “sposa” (anche) De Luca

Angelo Petralia ha deciso di seguire le orme di Angelo Villari a Catania e così dopo il matrimonio con la sua consorte, ha celebrato una nuova unione politica

Di Mario Barresi |

Raccontano alcuni invitati illustri che domenica – in una suggestiva location di Taormina – gli sposi abbiano ritardato fino a notte inoltrata il taglio della torta. Per aspettare l’ospite più importante. Che, all’una passata, s’è materializzato. «Scusate il ritardo, ma sto girando la Sicilia come una trottola. Vengo da Ribera, non volevano lasciarmi andare via». La festa può ricominciare, dopo l’arrivo di Cateno De Luca. “Compare” virtuale di nozze di Angelo Petralia, 29 anni, fino a domenica celibe e vicesegretario del Pd di Catania. Ma, dopo la prima notte di nozze con l’incantevole moglie, il dirigente dem (il più alto in grado, dopo l’addio dell’ex segretario Angelo Villari), ha lasciato il partito.

Lunedì mattina la comunicazione ufficiale a Enrico Letta e Anthony Barbagallo. Indice puntato sul caso degli  incandidabili (oltre a Villari, anche Luigi Bosco), «due specchiate persone tacciate di “impresentabilità” dopo anni di militanza e di impegno culminato nella campagna a sostegno della Chinnici nelle primarie». Petralia denuncia la «melina» del Pd sicilia «sull’approvazione delle liste». A onor del vero, il ritiro di Villari è arrivato prima della direzione che avrebbe dovuto dare il verdetto. Ma l’ex dem attacca ad alzo zero Barbagallo, che «ha reso un partito plurale e collegiale un giocattolino nelle proprie mani». 

«Ho voluto sottrarmi al clima di killeraggio politico del mio ex partito», sbotta Petralia, da sempre legato allo stesso Villari. E adesso? «Ho deciso di sostenere la battaglia, autonomista e di rottura, di Cateno De Luca: nel suo movimento c’è l’agibilità politica che non c’è più nel Pd», ci rivela. Da scapolo ad ammogliato. Dai dem a “Scateno”. Tutto in una notte. Di mezzo ci sono sempre i sentimenti. «Sono amico di Cateno, lui mi corteggiava da tempo». Dopo plateali flirt, fra social e palco, il Pd etneo fu costretto a smentire il passaggio dell’allora vicesegretario con De Luca. Che adesso se l’è preso. Con gli interessi. E gongola. Proprio nel giorno in cui denuncia il sondaggio di “Tecnè” per Tg5 come «divulgazione di un dato privo di qualsiasi riscontro ed attendibilità, diffuso con il solo scopo di condizionare l'elettorato attivo»; si esibisce a Palermo mentre fa il test sull’assunzione cronica di sostanze alcoliche: «Ora dimostreremo che non sono alcolizzato!»; e svela sui social un video rubato a un incontro elettorale di Raffaele Lombardo, in cui l’ex governatore si sfoga contro lo stesso De Luca: «Vuol prendermi a calci in culo … e se non ci riesce mi fa sparare da qualche amico suo?».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA