Dino Giarrusso: «Io nuovo leader del M5s in Sicilia? Il titolo non mi appassiona…»

Di Mario Barresi / 23 Gennaio 2020

Dino Giarrusso, cosa cambia nel movimento dopo le dimissioni di Di Maio? Esce dalla finestra per rientrare dalla porta agli Stati generali?

«Se conosco Luigi direi proprio di no. Credo e mi auguro si inauguri una nuova formula per la direzione del Movimento -visto che la presenza di un unico capo politico ha dimostrato evidenti limiti- nella quale si dia più spazio agli attivisti, si faccia tesoro dei successi e degli errori, e non si perda il buono fatto finora, anche da Luigi».

Cosa cambia negli equilibri siciliani del M5S? Lei fu tra i pochi a esprimere il dissenso per la scelta, fortemente voluta da Di Maio, di Cancelleri viceministro. La leadership regionale ora è rimessa in discussione?

«Ho solo annunciato con onestà intellettuale che quella scelta, a mio parere contraria ai principi del M5S, avrebbe causato malumori fra gli attivisti, cosa puntualmente avveratasi. Dopodiché non vorrei parlarne per altri dieci anni, ma passare avanti e continuare a lavorare come non ho mai smesso di fare: in Parlamento e sui territori. La leadership, nel M5S, non può che essere diffusa, a tutti i livelli».

Però dai dati delle elezioni dei facilitatori regionali, dopo il boom alle Europee, la sua figura emerge sempre più. Si sente di rappresentare un “new deal” rispetto all’impronta fin qui avuta dal movimento nell’Isola?

«Sono felicissimo di riempire le sedi e le piazze e di avere un rapporto così forte con attivisti e cittadini siciliani. Tutti i risultati che ho ottenuto sono stati frutto del voto democratico: su Rousseau per essere candidato alle europee, poi nelle urne dove ho vinto ottenendo una valanga di preferenze, più di ogni mia previsione, e poi l’elezione – non nomina dall’alto: elezione col voto degli iscritti!- a facilitatore nazionale. Tutto questo mi onora e mi dà una grande responsabilità, che sono felice d’assumermi. Le elezioni dei facilitatori regionali m’entusiasmano perché abbiamo eletto sei ottimi elementi. Con alcuni di loro ho un rapporto anche personale molto stretto, che mi onora. Vi garantisco che faranno molto bene, e sapranno rilanciare il M5S che in Sicilia ha una base appassionata e forte, come conferma il buon risultato ottenuto da attivisti che hanno sfiorato l’elezione».

Riformuliamo la domanda: sta studiando da leader siciliano del M5S?

«Non è mai esistita da statuto la figura di leader regionale, dunque l’assegnazione di questo “titolo” non m’appassionava quando veniva riconosciuta ad altri e non m’appassiona adesso che la si riconosce a me. In Sicilia sono “leader” tutti quegli attivisti che hanno fatto grande il M5S, pieni di passione e intelligenza. Spero che nessuno voglia spodestarli per ambizioni personali: io non lo farò di certo, ma anzi lavorerò con loro sempre, per il bene di tutti i cittadini siciliani».

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