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Di padre in figlio (e viceversa), i candidati di famiglia

Di Massimo Leotta |

Siracusa. Nel 2013 un giovane studente di giurisprudenza si presentò agli elettori con i galloni di «renziano alla morte». Era (ed è) Antonio Bonafede detto Tony. Ma nei manifesti elettorali era Antonio Bonafede detto Tony o Sergio. Chi è Sergio? Suo padre. Sergio Bonafede che fino al 2013 è stato consigliere comunale a Siracusa e che poi ha preferito non ripresentare la propria candidatura probabilmente anche perché coinvolto in un vicenda di presunte assunzioni fittizie che aveva provocato una indagine giudiziaria.

Molto di suo, un po’ per discendenza Antonio “Tony” “Sergio” Bonafede ha conquistato 499 preferenze oltre a uno dei 40 scranni del Vermexio. Di padre in figlio ma di figlio in padre visto che Sergio sarebbe pronto a ripresentare la propria candidatura per uno scranno a Palazzo Vermexio e c’è chi non esclude (anzi c’è chi è convinto) che questa volta il santino reciterà Sergio Bonafede detto Tony. Con quest’ultimo (anch’egli con qualche disavventura giudiziaria recente) che non si presenterà.

Ma “detto” o non “detto” sono diversi i figli di pronti a scendere in campo nella prossima tornata elettorale. Gli uscenti Enrico Lo Curzio, Alfredo Boscarino, Giuseppe Rabbito e Roberto Di Mauro hanno deciso che della sala Vittorini e del quarto piano di palazzo Vermexio (almeno per ora) ne hanno avuto abbastanza. Ma il nome (in questo caso però il cognome) resta comunque prezioso ed allora avrebbe già indicato figlie e figli da piazzare ai nastri di partenza della prossima competizione elettorale amministrativa.

Anche perché da Gettonopoli in poi il Consiglio comunale di Siracusa ha vissuto mesi davvero complicati con il livello di fiducia dei siracusani nei confronti del palazzo in decisa picchiata. Così c’è chi ha deciso di non volerne più sapere. Anche se sei figlia di un ex sindaco. E’ il caso dell’avvocato Stefania Salvo, una delle più combattive a quarto piano di palazzo Vermexio. Figlia dell’ex sindaco Aldo, non ha avuto alcuna difficoltà a porre questioni anche scottanti nonostante fosse consigliere di maggioranza. Una sua ricandidatura è stata sollecitata da più fronti, ma lei resta irremovibile.

Diversa la posizione di Alfredo Foti (che non è figlio di ma nipote dell’ex sottosegretario Gino Foti, ancora oggi politico estremamente influente nel capoluogo aretuseo).

Alfredino (come lo chiamano gli amici) ha avuto un percorso lungo prima di arrivare a palazzo Vermexio. Nell’ultima legislatura, per un breve periodo, è stato anche assessore ai lavori pubblici. Lui non ha perso, almeno per ora, l’entusiasmo, e sarà dunque uno dei candidati di punta della lista Presenza Cittadina, che fa riferimento proprio a Gino Foti. Lista presentata la scorsa settimana proprio alla presenza dell’ex sottosegretario dell’allora Democrazia cristiana.

Ma attenzione però. Perché qualcosa di nuovo sta veramente accadendo in questa ultima tornata elettorale. Può darsi che come sempre ci sarà il piccolo esercito di candidati, ma è sempre più difficile trovare i volontari. Ci sono sempre di più possibili candidati che vengono contattati da più liste o da più leader e sono sempre meno quelli che si propongono.

Molti candidati hanno annunciato liste ma adesso hanno più di una difficoltà a individuare i 32 nomi (tanti sono diventati dopo l’ultima riforma e quello che sta per sciogliere le righe sarà l’ultimo Consiglio comunale con 40 consiglieri). Non tutti ovvio.

Ma questo altro non è che un ulteriore segnale di profonda disaffezione dalla politica. Adesso serve comprendere se la progènie avrà successo ma soprattutto saprà riscattare uno dei periodi più bui di quell’Aula che fu frequentata da chi invece quelle stanze ha illuminato. Come Eduardo (senatore e prosindaco di Siracusa) ed Ettore Di Giovanni. Che ovviamente erano nonno e nipote.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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