Di Battista a Catania “scuote” il Governo «Salvini? Si berlusconizza sempre di più»

Di Redazione / 22 Giugno 2019

Alessandro Di Battista a ruota libera che ruba (quasi) la scena a Davide Casaleggio, il guru di Rousseau in questi giorni a Catania per il Rousseau City Lab. E quello che viene visto come possibile successore di Luigi Di Maio alla guida del M5S torna ad attaccare Matteo Salvini: «Il governo dura? Non lo so: perché vedo Salvini che provoca ogni giorno, tutti i giorni. E sono convinto che nella logica di Salvini ci sia l’idea di mandare tutto all’aria per mero tornaconto personale. È questo per me sarebbe molto grave perché conta molto di più l’interesse del Paese che quello privato di una forza politica».

Nei confronti di Matteo Salvini Di Battista non è per nulla tenero, come se facessero paradossalmente parte di due partiti schierati su posizioni opposte anziché alleati di governo: «Ascolto Salvini – ha detto – e ogni giorno si “berlusconizza” di più: farà trapianti, inizierà a mettere i tacchi. Sarà più Berlusconi di prima. A Salvini mandai un messaggio prima della formazione del governo e gli dissi “molla Berlusconi” che possiamo fare un sacco di cose. Per cui il mio non è un attacco personale a Salvini. Vorrei che attaccasse i poteri forti e decidesse di stare dalla parte degli italiani. Il suo “prima gli italiani” ora è “prima Radio Radicale” pagata con i soldi degli italiani».

Di Battista parla a ruota libera: «E’ un momento in cui bisogna trovare i soldi e io avanzo delle proposte tra cui il recupero delle autostrade, togliendo le concessioni a Benetton e mettersi d’accordo con la Chiesa Cattolica per recuperare l’Ici. Mi interessa che lo Stato riprenda il controllo delle autostrade perché non mi sta bene che i Benetton abbiano fatto 10 miliardi di euro, perché sono state costruite con i soldi dei cittadini».

«Mi interessa che si portino a termine le riforme costituzionali. Siamo alla terza-quarta lettura per il taglio di 345 parlamentari. Voglio vedere la Lega votare il taglio. Il secondo mandato è una cosa mia personale e l’ho proposto soltanto perché non vorrei che per un capriccio politico personale Salvini butti tutto all’aria. Qualora saltasse tutto adesso, salterebbe il taglio dei parlamentari. Ed è questa la cosa che più temono i partiti politici: il taglio di 345 poltrone. E questo non è un problema per l’M5S, ma per il Paese. Perché significa 500 milioni di euro risparmiati».

Parole che probabilmente aggiungeranno tensione alle tensioni che ormai ogni giorno scuotono il Governo e pure il M5S con il contenuto del nuovo libro di Di Battista che sembra non sia stato gradito da Luigi Di Maio: «Non rispondo alle polemiche montate ad arte tra me e Luigi. Domani lo chiamo ed è tutto a posto. Non mi interessa assolutamente questa polemica, quindi non mi ci infilo».

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