«Cuffaro riabilitato e beatificato»: Palermo tappezzata di manifesti nel giorno della prima del documentario sull’ex governatore

Di Redazione / 04 Maggio 2023

Il collettivo Offline torna a colpire tappezzando nuovamente di manifesti alcune strade a Palermo. Stavolta nel mirino finisce Totò Cuffaro nel giorno della prima del documentario “1768 giorni” dedicato a parte della vita dell’ex governatore prima e dopo l’esperienza del carcere.

L’ultima volta che il Collettivo Offiline aveva appeso manifesti era stato durante la campagna elettorale delle elezioni comunali a Palermo con slogan «Forza Mafia» e faccioni di Totò Riina, il capo di Cosa nostra e Vittorio Mangano. Oggi sono apparsi i manifesti con la scritta «Totò Cuffaro riabilitato e presto beatificato», affissi stamattina in via Paternostro, a piazza Sant’Oliva e a piazza Castelnuovo. Non una scelta casuale, come detto.

«Ci siamo permessi di offrire le nostre competenze artistiche – si legge in una nota del collettivo Offline Palermo – proponendo una locandina ispirata all’opera 1984 di George Orwell. Inoltre, soffermandoci sull’avvenuta riabilitazione del maratoneta, c’è sembrato doveroso auspicarne la beatificazione, con un manifesto posto a latere della locandina summenzionata».

E’ prevista tanta gente alla prima. Sono stati venduti tutti i biglietti. Il regista Marco Gallo in «1768 giorni» racconta l’ex presidente della Regione Siciliana dalla sua uscita dal carcere fino ad oggi, accompagnando e filmando i suoi giorni in Burundi, il periodo della pandemia, il ritorno in politica. «Un documentario – spiega la produzione (la SouthMovie Comunicazione) – dove emerge il lato umano del politico, passato dal potere al carcere fino alla riabilitazione», riconosciuta di recente dai tribunali e sigillata dalla foto sulla locandina del film: zainetto in spalla, in cammino per le strade dell’Africa, Totò Cuffaro, direbbe Jack Kerouac, è di nuovo ‘on the road’. Il ricavato della serata sarà devoluto all’associazione Aiutiamoilburundi onlus e «sarà destinato alle tante attività umanitarie che da molti anni portiamo avanti in Burundi con un’attenzione particolare a tantissimi bimbi negli orfanotrofi», dichiara Stefano Cirillo direttore di Aiutiamoilburundi.

Cuffaro fu condannato definitivamente a 7 anni di reclusione per favoreggiamento personale verso appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. Recluso a Rebibbia dal 22 gennaio 2011, è stato scarcerato il 13 dicembre 2015.

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo
Tag: offline totò cuffaro