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Crocetta: «Se il Pd lo chiede mi dimetto»

Crocetta: «Se il Pd lo chiede mi dimetto» in Sicilia la direzione del partito è a un bivio

Il travaglio dei dem tra chi vuole staccare la spina e chi no

Di Redazione |

PALERMO – Riunita in un albergo del centro di Palermo per discutere della crisi politica che attraversa il governo regionale guidato da Rosario Crocetta e fare un’analisi dei risultati delle amministrative. la direzione del Partito democratico regionale si trova a un vero e proprio bivio. Continuare con Crocetta o aprire la crisi? Sono presenti tutti i big del partito siciliano, dal segretario regionale Fausto Raciti al capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi, al sottosegretario Davide Faraone. Nella affollata hall dell’albergo, anche Antonello Cracolici, Giuseppe Lupo, Mirello Crisafulli, Beppe Lumia. E naturalmente anche il presidente Crocetta. Diverse le posizioni all’interno del Pd: in molti chiedono una svolta profonda nel governo e un cambio di passo dello stesso presidente Crocetta, ma ci sono anche posizioni più dure di chi vorrebbe staccare la spina e presentare una mozione di sfiducia, o chi chiede di ritirare il sostegno al governo e “accompagnare” il voto anticipato. Ma c’è anche chi ricorda che dalla prossima legislatura, dopo una modifica dello Statuto con la legge costituzionale del 2013, il numero dei deputati regionali scenderà da 9 0 a 70.

Nella sua relazione d’apertura, il segretario Raciti del segretario Raciti ha detto: «Siamo oltre la tattica e le schermaglie, siamo al punto decisivo di questa legislatura: siamo oltre gli ultimatum, a questo punto sta al presidente della Regione capire qual è la strada giusta». Raciti parlava dal palco, rivolgendosi soprattutto al presidente della Regione Rosario Crocetta, seduto al tavolo della presidenza dei lavori. Raciti ha indicato alcune priorità sulle quali lavorare: programmazione, rifiuti, acqua, riforma Province. «Ribadiamo la totale fiducia nei confronti dei quattro assessori indicati dal Pd – ha aggiunto – ma questa è una fase delicatissima, dobbiamo affrontare quello che sta accadendo insieme con i nostri alleati».«A fine luglio convocheremo l’assemblea regionale del partito – ha concluso Raciti – in quella sede valuteremo se ci sarà stata la svolta che aspettiamo».  

Il governatore ha esordito invece offrendo simbolicamente la sua “testa”. «Sono disposto ad assumermi tutte le mie responsabilità se il partito me lo chiede». Poi però ha snocciolato quelli che sarebbe i motivi dell’aria di crisi che tira alla Regione: «Ma io ho ereditato una Regione con sei miliardi di deficit. Mettiamo che oggi decida di dimettermi, il tema è questo? Se il partito me lo chiede, mi dimetto» ha detto Crocetta. «Ritengo però irresponsabile andare ora alle elezioni anticipate – ha poi aggiunto – ma non lo dico perché temo di perdere. Siamo noi a dover agire adesso, con il Pd e gli alleati abbiamo la responsabilità di salvare la Sicilia dal default. Ma se siamo delegittimati, se ogni settimana dicono ‘cade il governo’ la nostra azione non può essere efficace». Crocetta ha poi detto «potrei anche essere il celebrante del mio funerale. Quando mi sono candidato, l’ho fatto perché ero convinto di vincere le elezioni. Se domani la situazione sarà diversa, parliamo, discutiamone, non ho problemi».  

«Se Bill Clinton fosse stato gay, si sarebbe salvato? Io sono una vittima, anche nel mio partito c’era chi voleva allontanarmi» ha detto ancora Crocetta riferendosi agli articoli voyeristici citati da Raciti nella sua relazione. E il presidente Crocetta, prendendo la parola, ha detto «faccio outing, mi tolgo la giacca, così si vedono gli effetti del lifting addominale», ironizzando proprio sull’ articolo. «Ho letto Buttafuoco, si parla di glutei.. Non sono riuscito a finire di leggerlo per la sua volgarità», ha aggiunto. Dopo circa 20 minuti durante i quali Crocetta ha parlato a lungo di quelli che ha definito “attacchi” alla sua vita privata, di omosessualità e dopo vari riferimenti agli interventi chirurgici subiti, il governatore è stato interrotto da un delegato della direzione regionale che ha urlato «adesso possiamo parlare dei problemi della Sicilia?».  

FERRANDELLI: “SFIDUCIAMO CROCETTA”

”A quei 257.274 siciliani che il 28 ottobre hanno segnato sulla scheda elettorale il simbolo del PD al quale abbiamo appiccicato il cognome del candidato a presidente, dobbiamo dire che abbiamo sbagliato e quel presidente ha tradito il nostro progetto, il progetto del PD, un progetto di migliaia di militanti, elettori e simpatizzanti. Ed è per questo che non gode più della nostra fiducia”, ha detto nel suo intervento il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli durante la direzione regionale Pd. “Il Partito Democratico è altra cosa da una gestione che nulla ha a che vedere con la discontinuità che chiedevamo. Non ha nulla da spartire con cricche e cerchi magici di Cuffariana e Lombardiana memoria – ha aggiunto – Crocetta ha tradito il Partito Democratico e noi dobbiamo avere il coraggio di staccare la spina. Diamo la parola ai siciliani, chiediamo loro di essere protagonisti con il PD per una nuova stagione. Consentiamogli di decidere, anche attraverso primarie, quali idee e quali uomini e donne possano interpretare al meglio il cambiamento. Sfiduciamo Crocetta, ora. E il PD tornerà a vincere”.  

FARAONE: AVANTI CON GOVERNO O PROPOSTA ALTERNATIVA

”Dobbiamo capire se ci sono le condizioni per andare avanti o se invece dobbiamo costruire una proposta elettorale alternativa”. detto Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, intervendo durante della direzione regionale del Pd, riferendosi alla crisi del governo regionale guidato da Rosario Crocetta. “Mentre io facevo la spola fra Camera e Senato parlando con tutti, con Renzi, Delrio, Guerini.. – ha aggiunto mentre lavoravo per risolvere il problema dei 300 milioni della legge di Stabilità, il presidente della Regione sparava a zero sul Governo Renzi”.      

CRACOLICI: “ANDARE AL VOTO PUO’ ESSER LA SCELTA GIUSTA”

“Andare al voto non è un segno di vittoria, ma ad un certo punto può essere una strada da intraprendere, se lo decide una classe dirigente. L’accanimento non è sempre positivo. La situazione è precipitata, adesso va governato il processo”, ha affermato il parlamentare regionale Antonello Cracolici. “Oggi nel suo intervento Crocetta si è messo a nudo: credo abbia dato una risposta chiara, a suo modo. A questo punto – ha proseguito Cracolici – confrontiamoci con gli altri, verifichiamo con chi costruire la coalizione, perché una volta possiamo sbagliare, due no”. “Basta scendere in mezzo alla strada – ha aggiunto – fermarsi ad un angolo, restate un pò.. vedrete quante auto si fermeranno per abbassare il finestrino e dircene quattro. Se passa un anno in questo bagnomaria – ha concluso – alla fine non troveremo più niente”.

GUCCIARDI: “VOTO ANTICIPATO E’ ANOMALIA”

“Il voto anticipato è una anomalia, ma i prossimi mesi saranno decisivi: se governo, maggioranza e assemblea saranno in grado di risolvere i problemi della Sicilia, allora questa legislatura potrà continuare. Altrimenti, se non si daranno le risposte che i siciliani si attendono, la cosa da fare sarà una sola: restituire la parola ai cittadini”. Lo ha detto Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd all’Ars, intervenendo nel corso della direzione regionale del Pd. “Il presidente della Regione si è messo a disposizione del partito, è stato leale. Ma i temi posti dal segretario regionale vanno valutati con la massima attenzione, nessuno può sfuggire alle proprie responsabilità. Ripeto – ha detto Gucciardi – ci aspetta un periodo decisivo”. 

LUPO: “CONTRARIO ALLE CRISI AL BUIO”

Contrario “alle crisi al buio” è invece il vicepresidente dell’Ars, Giuseppe Lupo. “Credo che la direzione debba dare mandato al segretario regionale e al capogruppo all’Ars per una verifica: bisogna sentire i partiti di maggioranza, i gruppi parlamentari, il presidente della Regione e il partito nazionale, per capire se siamo in grado di portare avanti il programma di governo, oppure no”, ha detto

La risposta del governatore “non convince”

L’intervento del presidente della Regione Rosario Crocetta alla direzione regionale del Pd “non ha convinto”: questo il commento a caldo del segretario regionale Fausto Raciti, a margine dei lavori della direzione. Raciti ha poi parlato di una prossima riunione di tutte le forze della coalizione di governo per valutare la situazione. “Ho profondo rispetto per la direzione regionale del Pd e per i suoi componenti, ma dopo due interventi fiume del presidente Crocetta, senza capo né coda, ho deciso di abbandonare i lavori” ha invece detto il deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli. “Sono intervenuto in mattinata ribadendo che dobbiamo staccare la spina, ho ascoltato tutti gli interventi, ma il secondo di Crocetta, con il quale ha continuato a ripeterci che insieme possiamo fare le riforme e completare la rivoluzione, – osserva – con un elenco della spesa che sento da oltre un anno, mi ha dato la sensazione di trovarmi dentro il Titanic”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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