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Crocetta: «Pistorio ha esagerato. Come fa un assessore omofobo a stare con un governatore gay?»

Di Redazione |

PALERMO – «Se un assessore dice che volevo andare a Filicudi per farmela mettere nel c… è un pò troppo. Come fa un assessore omofobo a stare in giunta con un presidente gay? A Pistorio porrò questo problema». Sono le parole del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che questo pomeriggio ha incontrato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio con il quale a questo punto si apre un problema di convivenza nella Giunta regionale. Difficilmente infatti, filtra da ambienti vicini al presidente della Regione, Crocetta «chiuderà questa storia come se nulla fosse successo».

In alcune intercettazioni dell’inchiesta “Mare nostrum”, Pistorio definiva «un capriccio» la volontà di Crocetta di prolungare i collegamenti in aliscafo per Filicudi, parlando di interessi sentimentali del governatore e usando termini scurrili. Il governatore siciliano, riferiscono sempre fonti a lui vicine, sarebbe rimasto turbato dall’intercettazione del suo assessore alle Infrastrutture perché lo avrebbe descritto come una specie di macchietta, che a tutti i costi voleva un collegamento con un aliscafo per Filicudi per incontrare un uomo per motivi sentimentali. Circostanza che il presidente della Regione smentisce categoricamente. 

«Pistorio chieda di essere assunto da Trump», aveva affermato ironicamente Crocetta, che ha poi aggiunto: «Dopo la pubblicazione di quelle intercettazioni non mi ha chiesto scusa, né in privato né con una nota pubblica». «E’ evidente che Pistorio con me non abbia un buon rapporto – conclude – come è altrettanto evidente che il rapporto tra il presidente e il suo assessore dovrebbe basarsi sulla fiducia». 

«L’assessore Pistorio – continua Crocetta – mi ha detto che in quel dialogo intercettato c’erano parole da bar. In realtà è un linguaggio quello suo e dei suoi collaboratori omofobo. Non offende solo me, per essere chiari. Ma chi ha fatto una scelta differente da chi ritiene di rientrare nei parametri della cosiddetta normalità». «Una riflessione su Giovanni Pistorio e le sue parole intercettate va fatta anche con le forze politiche di governo». «A Pistorio ho solo chiesto spiegazioni rispetto al suo linguaggio – afferma Crocetta -. E mi pare giusto che mi prenda una pausa di riflessione». «Battiato si dimise da assessore per molto meno, parlando di prostituzione in politica e quelle frasi furono interpretate come un’offesa alle donne». «Leggere quel dialogo – dice Crocetta – mi ha causato grande sofferenza, sono stato tirato in ballo per un pettegolezzo da bar, per cose che non ho mai fatto, come dimostrato dalla stessa inchiesta visto che eravamo in qualche modo tutti intercettati. Dalle carte non emerge alcun mio comportamento di quel tipo, quello che è stato scritto da alcuni media è stato desunto dalle frasi pronunciate da Pistorio». «Per quelle che l’assessore Giovanni Pistorio ha definito chiacchiere da bar sono stato sottoposto a un linciaggio mediatico per quindici giorni, persino con richieste di dimissioni da parte di Attaguile e Cancelleri che ovviamente denuncerò per diffamazione». 

«Non sono omofobo e non mi dimetto. Ho chiesto scusa al presidente Crocetta – ha ribattuto Pistorio – , gli ho espresso rammarico per le frasi sgradevoli, per il linguaggio da cafone che ho usato. Era solo gossip estivo. Mi rendo conto che le parole pronunciate in un contesto privatissimo se diventano pubbliche cambia tutto. Sono in imbarazzo e mi spiace avere creato amarezza al presidente. Quelle frasi non hanno alcun attinenza con la realtà, per quanto ho verificato non è stato commesso alcun illecito». Lo dice all’ANSA l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, dopo l’incontro che ha avuto col presidente della Regione Rosario Crocetta che lo ha convocato per chiarire alcune sue frasi intercettate e finite nell’inchiesta ‘Mare nostrum’ della Procura di Palermo che indaga su corruzione.

«Battiato si dimise perché disse delle cose in pubblico, la mia era una conversazione privatissima diventata di pubblico dominio perché è stata intercettata. Sono sereno, la mia attività di amministratore è inattaccabile. Ho sbagliato a dire quelle cose che mi imbarazzano e capisco che il presidente Crocetta ha il diritto a essere amareggiato e dispiaciuto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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