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Crocetta: «Il Bilancio l’inizio di un percorso

Crocetta: «Il Bilancio l’inizio di un percorso Ricollocare i precari nelle imprese private»

Intervista a La Sicilia del Governatore: «Basta privilegi»

Di Lillo Miceli |

PALERMO. «Abbiamo approvato una finanziaria che prosegue la linea del cambiamento e verso la salvezza della Sicilia. Un traguardo che non può non essere riconosciuto dalle società di rating». Ma per il presidente della Regione, Crocetta, questo è solo l’inizio: «Adesso bisogna approvare le norme per lo sviluppo».

– Non pensa di essere troppo ottimista, considerato che sono state congelate spese per circa 450 milioni di euro?

«Negli ultimi due anni abbiamo subito una serie di tagli dal governo, come contributo al risanamento finanziario del Paese. Fino a pochi mesi fa si parlava di default; si diceva che non ce l’avremmo fatta ad approvare il Bilancio a causa di un disavanzo eccessivo. Con la manovra correttiva di luglio avremo, invece, la possibilità d’incrementare i fondi per i teatri, le università… Comunque, avendo l’Ars autorizzato il mutuo di 150 milioni, la spese congelate si sono ridotte di un terzo. Eppoi, avremo la possibilità di utilizzare circa 270 milioni sulle accise trattenute dallo Stato, dopo la sentenza della Consulta».

– I dipendenti regionali, però, sono contrariati dalla decisione di equipararli ai dipendenti statali, con un taglio considerevole di stipendi e pensioni.

«Abbiamo introdotto un principio di eguaglianza che non è un taglio: in nessuna pubblica amministrazione italiana si guadagna il 15% in più, com’è avvenuto finora in Sicilia. E’ stato solo ripristinato un principio paritario. Una decisione in linea con la revisione al ribasso del tetto massimo delle retribuzioni dei dirigenti generali e la tassazione delle pensioni più alte. La Sicilia non è più l’isola dei privilegi e questo ci darà maggiore credibilità nei rapporti con Roma. Mi sembra giusto, però, che ora si trovino le risorse per il rinnovo contrattuale».

– Fino a quando la Regione dovrà pagare il sussidio a migliaia di precari?

«Affideremo a un’agenzia di collocamento di tipo anglo–sassone il compito di trovare un’occupazione nelle imprese private a disoccupati e precari. Per ogni lavoratore collocato, l’agenzia incasserà ottomila euro. Dobbiamo riorganizzare la macchina amministrativa e, con i fondi europei, dobbiamo puntare alla valorizzazione dei giovani. L’approvazione del Bilancio è solo un punto di partezza. Ora dobbiamo puntare sulle norme per lo sviluppo, stralciate dalla finanziaria, e sulla riforma dei liberi consorzi di comuni. Dobbiamo fare in modo di mandare in gara, prima possibile, l’appalto per il bacino di carenaggio dei cantieri navali di Palermo».

– E’ vero che gli ex–Pip, espulsi dal bacino perché coinvolti in reati di mafia, saranno riammessi?

«Ci sono stati tentativi, ma non abbiamo ceduto. E’ stato confermato il limite di reddito massimo; sono state chiarite alcune norme ambigue che qualcuno aveva interpretato come il rientro nel bacino di coloro che erano stati espulsi perché tornati a delinquere. E’ stato concesso solo a dieci persone, che non avevano fatto domanda entro la fine mese scorsa, di essere riamesse in graduatoria; altre settantadue avevano l’interdizione dai pubblici uffici, ma non hanno più comesso reati e hanno avuto comportamenti esemplari».

– Al momento del voto, si è ritrovato solo in Aula con la sua maggioranza e tre esponenti dell’opposizione. Si sente un po’ Renzi?

«Che in Italia ci sia una certa resistenza al cambiamento mi sembra evidente. In Sicilia, ancor di più. Alcuni avevano dato per scontato che la maggioranza ci fosse. Il capogruppo del Pdr, Picciolo, era già partito ed è tornato indietro. Però, non mi sembra elegante che durante la discussione le opposizioni si facciano approvare i loro emendamenti e al momento del voto salgano sull’Aventino. Ho apprezzato la posizione di Fontana e Vinciullo (Ncd) e di Ferrandelli che, pure in posizione critica, è rimasto in Aula».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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