Crocetta alla Festa dell’Autonomia, un potere «da difendere con i denti»

Di Redazione / 15 Maggio 2017

PALERMO – «Riusciremo a sconfiggere la sordità di quanti hanno pregiudizi nei confronti della Sicilia. Difenderemo l’autonomia con i denti. Oggi sono qui per rappresentare una Sicilia in cammino, un’Isola che oggi celebra la sua autonomia, frutto di una grande mobilitazione di popolo». A dirlo, intervenendo dal palco del Teatro Politeama a Palermo per il 71° anniversario della Festa dell’autonomia siciliana, è stato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. 

 

Per il governatore, «l’autonomia per tanti anni è stata un’occasione mancata, non garantita sufficientemente dallo Stato e molto spesso abusata dai suoi governanti che, in qualche caso, hanno contribuito, nello scenario nazionale e internazionale, a dare una immagine distorta dell’isola».

 

Crocetta ha ricordato «la Sicilia degli sprechi, delle clientele, la Sicilia che non faceva una lotta netta e chiara contro il sistema mafioso, anzi in qualche caso, manifestava collusioni, complicità, corruttele». «Sono stati anni difficili – ha aggiunto il governatore – di parassitismi, di clientele, di complicità col sistema criminale, che hanno impedito che la Sicilia librasse per tanti anni il suo volo».

 

«Vi assicuro – ha aggiunto Crocetta rispondendo indirettamente alle voci che ipotizzano sue dimissioni anticipate di qualche mese, per strategie politiche – che fino all’ultimo giorno saremo al lavoro perché vogliamo fare ripartire la nostra isola, a cominciare dal pieno utilizzo dei 3,2 miliardi del Patto per la Sicilia e dei fondi europei».

 

Il presidente della Regione , durante la cerimonia ha premiato con la medaglia d’oro il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci «per la sua incessante azione di diffusione del protocollo di legalità che restituisce dignità agli agricoltori ed agli allevatori onesti»; il vice questore aggiunto della polizia Daniele Manganaro «per il coraggio profuso e l’alto senso del dovere«; Manganaro fu tra coloro che riuscirono a proteggere Antoci dall’agguato mafioso subito lo scorso anno; gli assistenti capo Sebastiano Proto, Salvatore Santostefano e Tiziano Granata, «per il coraggio dimostrato nel corso dell’agguato mafioso subito dal presidente del Parco dei Nebrodi»; il giornalista Paolo Borrometi, «per il coraggio e la determinazione nel portare avanti la professione malgrado le innumerevoli minacce ricevute dalle famiglie mafiose del suo territorio»; il direttore dell’Asp di Palermo Antonio Candela, «per l’impegno nella lotta al malaffare e agli sprechi ed il rilancio importante dell’azienda sanitaria»; il missionario laico Biagio Conte, «per il suo incessante impegno a favore degli ultimi»; l’imprenditrice Elena Ferraro, »che ha denunciato le pressioni della famiglia di Matteo Messina Denaro nel territorio di Castelvetrano».

 

Sono state inoltre premiate le eccellenze di vari settori produttivi (circa 400 aziende), la Protezione Civile “per l’importante opera a sostegno dei terremotati del centro Italia”, e i comuni che si sono distinti per la raccolta differenziata. 

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