Palermo – “Abbiamo risanato il bilancio che dal 2015 registra un saldo positivo: le entrate sono maggiori delle spese”. Lo ha detto l’assessore all’Economia della Sicilia, Alessandro Baccei, incontrando la stampa per fare un bilancio della sua attività. “Dopo oltre 50 anni – dice Baccei – sono stati ridefiniti i rapporti finanziari tra Stato e Regione, e sono state modificate le norme di attuazione dello Statuto: grazie agli accordi con lo Stato su Irpef e Iva le entrate nette della Regione registrano un aumento di 2 miliardi di euro l’anno. La lieve riduzione dal 2018 è dovuta all’azzeramento della maggioranza dell’Irap e alla riduzione dell’addizionale Irpef”.
«Io di nuovo assessore all’Economia in governo di centrosinistra? Se me lo chiederanno gli esponenti politici siciliani sono pronto perché rimango a disposizione delle istituzioni, ma questa volta non accetterei se la proposta arrivasse da Roma». Ha precisato l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, rispondendo ai cronisti in conferenza stampa.
Baccei fu indicato al governatore Rosario Crocetta da Graziano Delrio per rimettere in sesto il bilancio della Regione siciliana, «operazione compiuta», dice l’assessore. Baccei è uno dei tre assessori che non si candideranno alle regionali del 5 novembre. «Non ho la residenza in Sicilia», afferma. Ma l’ipotesi di proseguire il lavoro svolto lo affascina. «Sto dando una mano alla campagna elettorale anche se non sono candidato, se il professore Micari dovesse propormi di continuare il mio lavoro accetterei», afferma Baccei.
La Regione non ha le coperture per pagare gli 80 euro di aumento contrattuale promessi ai 20 mila forestali in Sicilia. Ad annunciare l’adeguamento contrattuale era stato il governo di Rosario Crocetta ma l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, rispondendo ai cronisti durante una conferenza stampa a Palermo sul Def regionale, spiega: «Al momento è stato dato mandato alla Funzione pubblica di quantificare la somma necessaria per la copertura degli aumenti contrattuali, copertura che comunque arriverebbe dai fondi che la Regione risparmierà dalla riduzione di organico perché alcuni forestali andranno in pensione». Dunque invece di metterle a risparmio, la Regione utilizzerà le risorse, incassate dai pensionamenti, per coprire gli 80 euro promessi ai forestali.
«Manca il coraggio di applicare la legge che stabilizza i 20 mila precari degli enti locali. La norma c’è, non è stata impugnata e anzi ha anticipato la Madia. Ma ci sono resistenze. Di chi? Ex province, comuni e sindacati». Baccei ha spiegato che «la legge dà la priorità al personale delle ex Province, sono circa 700 persone, ma serve fare il censimento che non va avanti perché ci sono appunto delle resistenze anche da parte dei comuni a fare le piante organiche, per cui la stabilizzazione dei precari non decolla».
Dei 7 miliardi di differenza tra riscosso e maturato, il governo Crocetta ne ha recuperati 2mld, chiudendo gli accordi sull’Irpef (1,7 mld) e sull’Iva senza sobbarcarsi l’onere di funzioni aggiuntive (300 milioni), sul tavolo rimangono altri 5 miliardi ma per l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, chi «dice ci penserò io appena andrò a Roma dice una banalità». «Secondo me bisogna lavorare pezzo su pezzo con lo Stato – afferma Baccei – facendo un lavoro serio e un’operazione di verità, come abbiamo fatto con l’Irpef e l’Iva. Questo governo ha fatto un lavoro fondamentale e ha recuperato, in parte, sessant’anni di immobilismo da parte dei governi precedenti che non hanno fatto quanto dovevano. C’è tanto altro da fare, penso all’art.37 dello statuto e alle imposte di registro. Ma questo è un lavoro che va fatto bene, i proclami sono un’altra cosa».
Baccei ha poi fornito dati di un’analisi interna del dipartimento di Economia. Quattro anni fa i dipendenti della Regione siciliana erano 16.600 (con 1.761 dirigenti), con l’avvio del piano dei pensionamenti saranno 14 mila (1.275 dirigenti) alla fine dell’anno prossimo mentre per il 2020 la previsione è di poco più di 12 mila (840 dirigenti). Ma secondo un’analisi interna del dipartimento. Baccei ha però avvertito: «Se da un lato le nostre proiezioni indicano un target ancora inferiore d’organico rispetto a quello che raggiungeremo nel 2020 col piano dei pensionamenti già avviato, dall’altro è assolutamente necessario che il prossimo governo avvii i concorsi pubblici: servono giovani e laureati soprattutto per la gestione delle procedure relative alla programmazione dei bandi per la spesa dei fondi europei».