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Conte delega la scelta sulla Sicilia, 5Stelle spaccati sull’alleanza con il Pd

Cancelleri: "Coraggio e follia per mantenere gli impegni presi". Lungo dibattito sul sostegno a Caterina Chinnici

Di Redazione |

Non sarà Conte a decidere le sorti dell’alleanza fra M5S e Pd in Sicilia. Il leader dei Pentastellati, che oggi pomeriggio è intervenuto via Zoom alla riunione regionale del Movimento in corso a Palermo, ha lasciato la patata bollente nelle mani del partito regionale. 

Dopo l’intervento da remoto del presidente dei 5Stelle Giuseppe Conte che, di fatto, ha delegato all’assemblea regionale del movimento la decisione sulla prosecuzione dell’alleanza con il Pd alle regionali e l'intervento nello stesso senso del sottosegretario Giancarlo Cancelleri, il dibattito tra gli attivisti siciliani si è riscaldato. L'assemblea è divisa tra chi vuole mantenere l’impegno preso con le primarie, che hanno visto la vittoria della candidata del Pd, e chi, invece, anche con toni molto aspri chiede di rompere. Sono una cinquantina gli interventi previsti, la decisione probabilmente arriverà in tarda serata. 

«Dovremo decidere cosa fare: se avere un nostro candidato alla presidenza della Regione siciliana o se mantenere fede, con un poco di coraggio e forse di follia, agli impegni che abbiamo preso. Lo decideremo insieme ma sicuramente il 25 settembre dobbiamo vincere questa battaglia». Lo ha detto il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri davanti l’assemblea regionale del M5s a Palermo, parlando delle prossime elezioni regionali. Il M5s ha partecipato col Pd alle primarie del centrosinistra che hanno decretato che Caterina Chinnici sarà la candidata del fronte progressista alla presidenza della Regione. Barbara Floridia, che era candidata dal M5s, è arrivata seconda.

Nel suo intervento Conte ha molto puntato sulla rivoluzione green. «Questa Sicilia la dobbiamo trasformare. Sarò con voi per trasmettere questo messaggio ai siciliani. Vi lascio al dibattito con la consapevolezza che nelle prossime ore e nei prossimi giorni saremo chiamati a scelte importanti, ma qualsiasi scelta faremo in Sicilia noi saremo assolutamente motivati da un assunto: dobbiamo far pesare la nostra forza politica, i nostri principi, i nostri valori, la nostra intransigenza nei confronti di qualunque altra forza politica. Non possiamo permettere che la regione siciliana sia amministrata senza che ci si scontri con la nostra asticella che è altissima perché i nostri principi e valori non sono negoziabili». Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte in collegamento con l’assemblea regionale del movimento a Palermo.

 Per Conte «transizione ecologica, transizione digitale, valorizzazione del patrimonio comune, la difesa del principio di legalità in tutti i suoi addentellati, con particolare riguardo al contrasto alla mafia e con la difesa della giustizia sociale» sono principi irrinunciabili. «Noi non consentiremo mai – ha detto – che ci sia un siciliano che semplicemente perché non ha un santo protettore in terra, non ha un aggancio in qualche potentato politico, economico, editoriale non conti nulla, sia emarginato e non abbia la possibilità di sentirsi pieno cittadino con tutte le garanzie di poter partecipare alla vita politica economica culturale siciliana».

 «La transizione ecologica non è una moda, noi contestiamo gli inceneritori e Musumeci li sostiene, noi diciamo che non è quella la soluzione perché si fonda su principio superato. Dobbiamo abbracciare le nuove tecnologie, puntare sugli incentivi alla differenziata per recuperare le materie prime. E diciamo no alle trivelle ma intervento massiccio nelle rinnovabili».

«Noi rispettiamo le sentenze, la politica non può riscriverle, ma non può disinteressarsi alla lotta alla mafia. Quella sentenza pone questioni su cui la politica non può essere indifferente, perché non è ammissibile che pezzi dello Stato trattino con boss mafiosi, che i carabinieri, di loro iniziativa, conducano una trattativa con la mafia tenendo all’oscuro i magistrati come Falcone e Borsellino», ha detto Conte, riferendosi alle motivazioni della sentenza sulla trattativa Stato-mafia, depositate sabato.  "Quelle tremila pagine – ha detto – della sentenza vanno lette. Non possiamo ammettere che ci siano pezzi di apparati dello Stato che conducano una trattativa con boss mafiosi agendo col pugno di ferro nei confronti di alcuni e offrendo dei trattamenti di privilegio ad altri. Non possiamo ammettere che ci siano pezzi ufficiali dei carabinieri che conducano una trattativa di loro iniziativa con boss mafiosi lasciando altre strutture dello Stato, del tutto ignare, ad esempio i magistrati che vengono esposti a pericolo di vita. Su questi temi le altre forze politiche tacciono. Noi del M5s dobbiamo tenere alta la soglia del dibattito e della vigilanza democratica». Conte ha annunciato un suo intervento sul tema domani sul Fatto quotidiano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA