Fumata nera al vertice del centrodestra, riunito per sciogliere il nodo della candidatura a sindaco di Catania. Dopo alcuni giorni scanditi da una sfilza di papabili, FdI oggi ha sciolto la riserva, proponendo agli alleati, nel corso di una riunione a Palermo, il nome di Enrico Trantino, avvocato catanese, in passato assessore nella giunta di Salvo Pogliese (FdI) e leader locale movimento DiventeràBellissima, fondato da Nello Musumeci. Qualche ora prima della formalizzazione al tavolo, il Mpa di Raffaele Lombardo aveva accolto con soddisfazione la proposta dei meloniani.
“Abbiamo presentato al tavolo regionale la candidatura di una personalità autorevole e prestigiosa come quella dell’avvocato Enrico Trantino per la guida del Comune di Catania, ente di cui è già stato validissimo assessore nella giunta che ho guidato”, ha dichiarato Salvo Pogliese, senatore e coordinatore di FdI per la Sicilia orientale. “La sintesi raggiunta su Trantino, tuttavia, nulla toglie al valore delle altre proposte di Ruggero Razza, Sergio Parisi e Pippo Arcidiacono che abbiamo offerto al vaglio della coalizione di centrodestra, nell’ottica di una leale collaborazione che superi le contrapposizioni fini a sé stesse. E per questo auspichiamo che altre candidature nel campo del centrodestra, a cominciare da quella dell’onorevole Sudano, venga riconsiderata in tempi brevissimi nell’ottica di un’unità di intenti programmatica verso cui anche gli amici della Lega sono sensibili”.
Fredda la Lega, che invece, a conclusione del vertice, ribadisce il sostegno alla candidatura della parlamentare Valeria Sudano.Anzi. Il commissario siciliano del Carroccio, l’eurodeputata Annalisa Tardino, si leva qualche sassolino dalla scarpa: «Siamo convinti di avere proposto alla coalizione il nome migliore e di avere tutte le carte in regola per offrire a Catania programma e azioni amministrative di livello, insieme al centrodestra. Peraltro non abbiamo candidati sindaco negli altri capoluoghi al voto, visto il nostro atteggiamento costruttivo tenuto a favore di FI e FdI a Siracusa, Trapani e Ragusa, non considerando le città minori, dove ad oggi, complice la slealtà di alcuni esponenti di Fdi, non è stato possibile chiudere accordi. «Ricordo, poi, che non abbiamo preteso Acireale, pur avendo candidati all’altezza, finendo con il sostenere Garozzo, oggi vicino a Fdi. Penso anche a Licata, dove abbiamo siglato un’intesa con Forza Italia – aggiunge – per individuare un candidato comune, nella persona di Giuseppe Montana, mentre Fdi ha ben pensato di non sedersi allo stesso tavolo. Ebbene, capisco che essere il primo partito d’Italia impone una certa suddivisione delle cariche, ma non sfuggirà che è necessario rispettare tutti gli alleati di governo, incluso chi ne è parte fondamentale e leale, a Roma come a Palermo».
Dal canto nostro, ci aspettiamo rispetto per una forza di governo che esprime cinque ministri, fino ad oggi tutti al servizio della Sicilia e delle relative esigenze».
Prova a mediare il commissario regionale di Fi, Marcello Caruso: «Forza Italia ha preso atto della candidatura avanzata da Fratelli d’Italia nella persona dell’avvocato Enrico Trantino, figura autorevole e di altissimo profilo, la cui esperienza rappresenterebbe sicuramente una risorsa per il buon governo della città. Non possiamo comunque non considerare il fatto che la Lega ha da tempo avanzato un’altra candidatura qualificata come quella dell’onorevole Valeria Sudano e per questo entro le prossime ore siamo certi che si giunga a quella auspicata candidatura unitaria con la quale il centrodestra darà a Catania il risultato sperato di una amministrazione efficiente e in grado di dare risposte alle necessità dei cittadini».