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Catania, rebus Giunta: Trantino ha fretta ma il centrodestra è bloccato dai veti incrociati

Il sindaco vorrebbe la prima seduta già domani. Il “borsino”: FdI blinda 3 posti Pogliese indeciso tra Sangiorgio e Barresi. Greco la donna del Mpa?

Di Francesca Aglieri Rinella |

Non solo una questione di algoritmo – che, come rivelato da La Sicilia, determina il punteggio da assegnare a ogni partito della coalizione per ottenere un posto in giunta – ma soprattutto una questione di equilibri: per garantire al neo sindaco Enrico Trantino decisioni immediate, azioni comuni e governabilità.

La geografia politica

La geografia politica della nuova squadra di governo di centrodestra prevede sulla carta tre assessori a Fratelli d’Italia, due ciascuno alla Lega, a Forza Italia e agli autonomisti di Raffaele Lombardo e uno alla Dc di Totò Cuffaro. La necessità di avere gli assessori è dettata dalle tante questioni da affrontare legate anche al fatto che nel dopo Pogliese ad amministrare la città sono stati per più di un anno e mezzo due commissari straordinari. Per questo il sindaco preme perchè gli alleati risolvano il rebus nomi e per avere al massimo a metà del mese un esecutivo operativo.Come annunciato dallo stesso primo cittadino l’auspicio è quello di potere completare già in settimana la squadra e c’è chi (da ambienti politici qualificati) immagina per venerdì la prima riunione di Giunta a cui parteciperebbero gli assessori designati in prima battuta. Ma sono cinque e il numero legale ne prevede sei. Chi siederà accanto a Trantino?

Dei cinque designati restano solo tre assessori

Dei cinque assessori designati, solo tre potrebbero rimanere in carica: Alessandro Porto (Mpa), Sergio Parisi (FdI) fedelissimo di Salvo Pogliese e destinato nuovamente allo sport per la sua formazione e professionalità e il leghista Andrea Guzzardi. Non giureranno da componenti della giunta, invece, il coordinatore di Forza Italia Marcello Caruso e Alessandro Chisari in rappresentanza della Dc. Per quest’ultimo posto, l’ipotesi più probabile è quella dell’avvocato penalista Giuseppe Marletta, già assessore a Palazzo degli Elefanti. Marletta, primo dei non eletti all’Ars, rinuncerebbe al contenzioso con l’attuale assessore regionale alle Autonomie Locali Andrea Messina.

La mappa

Ma andiamo per ordine: dei tre assessori meloniani, restano due posti da assegnare. Oltre a Parisi e al vincente del ballottaggio tra Luca Sangiorgio e Andrea Barresi, il terzo nome di FdI in pole position è quello di Viviana Lombardo. Nella scelta avrà un peso non indifferente il successo elettorale di Pogliese che su 11 consiglieri eletti (tra FdI e lista Enrico Trantino sindaco) ne ha conquistato ben otto. Pogliese dovrà decidere se puntare su Barresi o Sangiorgio, anche se il dibattito interno al partito della premier potrebbe seguire altre vie.In Forza Italia la discriminante sarà il peso politico di Marco Falcone: sarà lui a designare i sue nomi oppure nella scelta vorrà mettere le mani pure il presidente della Regione Renato Schifani? Le linee guida dettate dal partito azzurro sono state quelle della militanza e dei voti ottenuti. Secondo questi criteri – e con le dimissioni di Caruso – sarà quasi certamente assessore il capogruppo uscente Giovanni Petralia che è risultato il terzo più votato. Poi nella cinquina dei nomi in lizza ci sono Salvo Tomarchio, Antonio Villardita, Massimo Pesce e Melania Miraglia. Forza Italia però, a cui spettano due posti in giunta, ne chiede un terzo. E l’incontro di ieri con il commissario regionale azzurro Marcello Caruso arrivato in tarda serata a Catania da Palermo per incontrare Marco Falcone e lo stesso sindaco Trantino potrebbe essere la chiave di tutto.Nella Lega c’è da sciogliere il nodo Fabio Cantarella: escluso da tutte le ultime competizioni elettorali gli spetterebbe ritornare a Palazzo degli Elefanti, un ritorno ostacolato però dal veto di Luca Sammartino. Per il Carroccio (oltre a Guzzardi nominato in prima battuta) il posto spetterebbe a Giuseppe Gelsomino, consigliere uscente e primo degli eletti. Tra gli autonomisti bisognerà scegliere il secondo assessore: con Alessandro Porto già indicato, il nome che circola è quello dell’ex sovrintendente Vera Greco da sempre vicina all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Per l’architetto la destinazione sarebbe l’Urbanistica. In ballo ci sono poi il posto da vicesindaco e la presidenza del consiglio comunale.

Capitola vicesindaco

Capitolo vicesindaco: considerata la marcia indietro di Valeria Sudano nella corsa a sindaco, Trantino potrebbe tenere in considerazione di assegnarlo alla Lega (che non si straccerebbe le vesti per averlo) ma su questo punto conta molto l’autorevolezza del nome, oltre al fatto che Forza Italia, di consensi ne ha avuti più della Lega. Tra i desiderata del neo sindaco per questo ruolo ci sarebbe tra l’altro l’azzurro Pesce. Se Forza Italia dovesse rinunciare, il vice di Trantino potrebbe essere Parisi.Infine, la presidenza del Consiglio che resterebbe ancorata sull’autonomista Sebastiano Anastasi che presidente lo è già stato e probabilmente continuerà a farlo, forte dei 1.600 voti racimolati nella tornata elettorale appena conclusa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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