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L'intervista

Castiglione: «Quella sull’autonomia una legge coraggiosa e innovativa, i muri dell’opposizione sono solo ideologici»

Tornato in "azzurro" da Forza Italia arriva un contributo decisivo. «I muri dell'opposizione sono solo ideologici»

Di Francesca Aglieri Rinella |

Giuseppe Castiglione torna in Forza Italia e dal suo partito arriva un contributo decisivo per migliorare la legge sull’autonomia…«È una legge coraggiosa e innovativa varata dal centrodestra che, se ben interpretata dai presidenti di Regione, porterà ad una migliore e più efficiente distribuzione delle risorse. La Sicilia più di tutti rappresenta storicamente l’esempio emblematico di cosa significhi la differenziazione, intesa quale valore aggiunto e non come ostacolo alla democrazia. Il tema del regionalismo va trattato partendo dalla norma costituzionale che prevede, appunto, l’autonomia differenziata e la sua attuazione con legge ordinaria rinforzata. La riforma del Titolo V, approvata da un governo di centro-sinistra e confermata dai cittadini italiani con un referendum nel 2001, si fonda sulla condivisibile idea che vi è un profondo legame tra autonomia e differenziazione, nel senso che la seconda costituisce declinazione della vocazione autonomistica della Repubblica stabilita nell’articolo 5 della Costituzione, tra i principi fondamentali. Un modello differenziato, infatti, asseconda l’autogoverno dei territori per rispondere alle differenti esigenze di ciascuna delle comunità locali. Ovviamente, ciò deve avvenire nella garanzia dell’uguale godimento dei diritti fondamentali da parte dei cittadini da Nord a Sud. La previsione sui Lep (livelli essenziali delle prestazioni) che riguardano i diritti civili e sociali in tutto il territorio nazionale costituisce il presupposto affinché l’autonomia e la differenziazione siano coerenti con l’eguaglianza dei diritti: dalla scuola alla sanità, dai trasporti all’assistenza».

Ma c’è di più…«C’è oggi la possibilità di un tavolo in Conferenza Stato-Regioni anche per quelle a statuto speciale, un’opportunità che non può sfuggire a una classe dirigente che vuole essere capace e che vuole accettare la sfida dell’innovazione. Rinnovabili, patrimonio culturale, porti e interporti con vista sul Mediterraneo sono solo alcune delle cose che si possono fare».

Quali sono i punti di forza?«È una legge che si fonda su tre cardini: autonomia coesione e sussidiarietà. Sono le premesse per costruire un’Italia più forte e giusta superando le differenze che esistono tra i territori attraverso la garanzia degli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni, i famosi Lep che dovranno essere misurabili e comparabili per ogni tipo di servizio».

Esistono davvero garanzie contro le disparità territoriali?«Sì. Sono previste due clausole. Infatti prima di trasferire ad una regione è una funzione caratterizzata dai livelli essenziali di prestazione occorre che questi siano definiti per tutta Italia, e occorre che lo stesso livello di finanziamento sia proporzionalmente garantito anche alle altre regioni che pure non hanno richiesto competenze aggiuntive. L’autonomia differenziata dunque non spacca nulla. Sono stati introdotti anche grazie a Forza Italia dei paletti correttivi che pongono un freno intelligente all’attuazione di questo regionalismo».

Le opposizioni però gridano allo scandalo…«Sono muri nella maggior parte dei casi ideologici. Va ricordato che l’articolo 5 della Costituzione stabilisce che l’Italia sia una e indivisibile, pur auspicando però legislazione che vada incontro alle esigenze dell’autonomia. La retorica della sinistra che parla di “Italia spaccata” è vuota, oltre che stucchevole».

Cosa risponde al segretario Dem Anthony Barbagallo?«A lui che invoca la piazza e che vede un buon clima vorremmo ricordare che si è votato due settimane fa. Come fa una forza politica che in Sicilia perde dieci punti rispetto al dato nazionale a cantare vittoria? Dovrebbe invece fare una profonda riflessione e dare un contributo concreto per rafforzare la struttura regionale a vocazione autenticamente autonomistica».

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