ROMA, 17 FEB – “Non abbiamo sbagliato proprio nulla,
siamo abituati alle sconfitte cocenti ma devono essere chiare le
motivazioni. Amato ha verbalmente e sbrigativamente liquidato
questo referendum, ad ora non abbiamo nemmeno tre righe di
comunicato della Corte in cui spiega la bocciatura. Amato è come
se fosse arrivato in conferenza stampa con una novella da
annunciare al popolo italiano: attenzione volevano toccare anche
le altre sostanze non soltanto la cannabis. Se si vuole
intervenire sul comma 4, le droghe leggere, non si può che
toccare le condotte del comma 1, ma perché non riguardava le
droghe pesanti? Perché la cannabis, la canapa, è l’unica pianta
che si può consumare senza altre azioni di raffinazione e
trasformazione. Non scherziamo come ha fatto il presidente Amato
dicendo ‘vi coltivate il papavero, vi coltivate la coca’,
coltivatevelo sul balcone e vedete se cresce e poi mi dite che
ci fate senza raffinazione. Insomma così è qualcosa di
irrispettoso non nei confronti di chi ha promosso il referendum
ma nei confronti di chi lo ha firmato e della democrazia”. Lo ha
detto Riccardo Magi, presidente di +Europa e promotore del
referendum sulla cannabis, a 24 Mattino su Radio 24.
“Amato ha detto ‘Noi con questo quesito andremmo a violare
degli obblighi internazionali’. Voi sapete – spiega Magi – che
il governo italiano non si è costituito contro questo
referendum, secondo voi se il governo italiano, che è
responsabile dei trattati internazionali che ha contratto,
avesse ravvisato nei nostri referendum un rischio di violare i
trattati internazionali, non lo avrebbe fatto notare alla Corte?
Le convenzioni internazionali di cui parla Amato, prevedono che
c’è la facoltà degli Stati di vietare coltivazioni di
determinate piante, ci sono Stati che hanno aderito al nostro
stesso trattato e hanno legalizzato non andando contro le
convenzioni, Malta è l’ultimo paese europeo ad averlo fatto”.
“C’è da essere sconfortati da quello che abbiamo visto ieri, ma
non per noi, ma per la possibilità di fare referendum in questo
paese”.