Politica
Bufera in Forza Italia, Miccichè sbatte la porta: “Trovatevi un altro coordinatore”
“Andatevi a cercare un nuovo coordinatore siciliano…”. Raccontano di un Gianfranco Miccichè furioso con chi in Forza Italia è pronto a sostenere il cosiddetto asse del Nord, che considera strategica l’alleanza con Matteo Salvini e propone una legge elettorale a misura della Lega, in vista delle politiche.
Da mesi l’ex ministro va ripetendo di aver cambiato idea, che “il Paese non è fatto per il bipolarismo” e “bisogna tornare a un sistema proporzionale, dove le forze politiche la smettano di odiarsi e possano collaborare e accordarsi in qualche modo”. A conferma della necessità di superare il “clima di guerra” tra i partiti il parlamentare azzurro cita l’esempio della legge obiettivo per fare le infrastrutture, “una legge eccezionale, abolita da Prodi solo perchè l’aveva fatta Berlusconi”. “Da vent’anni ci scanniamo e il Paese è fermo – dice all’Adnkronos Miccichè- . Non siamo gli Usa dove vince Trump e Obama il giorno dopo dice che il nuovo capo si chiama Trump…”.
“A tutto questo va aggiunto il fatto che in Sicilia, oggi come oggi, abbiamo dimostrato di avere raggiunto un risultato del 73%, che non sarà tutto merito di Fi, ma certamente non della Lega, che non c’è. Non solo, voglio ricordare che la Lega, nella sua Milano, ha fatto vincere il Si…”, sottolinea Miccichè.
Il coordinatore regionale azzurro in Sicilia non ha preso bene il mancato invito al pranzo di ieri ad Arcore tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore azzurro per fare il punto dopo la vittoria del No. Non tanto per l’incontro in sè e gli ospiti, quanto per il fatto che non ha potuto dire la sua sull’Italicum e le prossime mosse politiche in risposta al cosiddetto Partito del Nord.
Miccichè non ci sta: “Che oggi si facciano riunioni di partito senza che ci sia la possibilità di manifestare una posizione diversa da quella che hanno gli uomini del Nord di Forza Italia, non posso negare che mi ha fatto incazzare”.
Molti esponenti del partito azzurro siciliano sono convinti, infatti, che “se si fa l’accordo con la Lega, si rischia di non prendere un seggio”.
A villa San Martino, ieri, non c’era solo il cerchio ristretto dei fedelissimi del Cav e i capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani, come sempre capita in queste occasioni, ma mezzo partito: da Giovanni Toti a Michaela Biancofiore, da Nunzia De Girolamo a Michela Vittoria Brambilla e Renato Schifani.
Dopo il vertice ad Arcore Miccichè si sarebbe sfogato con alcuni esponenti forzisti, anche attraverso un sms di fuoco, in vista della riunione dei coordinatori regionali prevista per la prossima settimana, ma non ancora convocata ufficialmente.
“La settimana prossima non vi permettete di invitarmi -si legge, a quanto si apprende da fonti azzurre, nel messaggio inviato nella tarda serata di ieri dall’ex ministro-. D’ora in poi se il Presidente ha bisogno di me, gli faccio da consulente a pagamento, visto che non ho una lira”. Il testo si conclude con la minaccia di dimissioni: “Per il resto, andate a quel Paese e cercatevi un nuovo coordinatore siciliano!”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA