Berlusconi: «Quando in Sicilia governava
Berlusconi: «Quando in Sicilia governava il centrodestra le cose funzionavano»
Il leader di FI a Palermo: «Nel 2017 strapperemo l'isola alla Sinistra» L'INTERVISTA: RIUNIRE TUTTI I MODERATI
Un teatro pieno di persone ha accolto Silvio Berlusconi a Palermo. Il leader di Forza Italia è stato salutato al suo ingresso da un lungo applauso prima della kermesse del partito al Politeama. Il leader azzurro ha poi ripercorso le tappe della sua carriera dalla famosa “discesa in campo” ai suoi anni da premier, fino ai rapporti con i grandi leader europei.
Riferendosi al 2011, Berlusconi ha parlato di “un colpo di Stato da parte di Gianfranco Fini e Giorgio Napolitano. Inoltre provarono ad attaccarmi mettendo tutte le inchieste in mano alla Boccassini che si inventó un processo che scalfì la mia immagine ma la magistratura buona ha fatto giustizia con una piena assoluzione. Si inventarono pure la frase sul fisico della signora Merkel, che non ho mai detto. Anche le mie dimissioni furono il frutto di una strategia per farci fuori, una vendetta perchè avevo ottenuto la nomina di Mario Draghi alla Bce. La troika voleva colonizzare l’Italia. Già da mesi prima delle mie dimissioni Napolitano lavorava al governo tecnico con Monti”.
Poi il lungo intervento: “Bisogna aumentare le pensioni minime a 1.000 euro al mese. Con meno non si può vivere”. “C’è in Sicilia un governo regionale immobile, fermo, in un pantano da cui non riescono a emergere decisioni di sorta. Stamattina ho letto un giornale siciliano (il riferimento è a La Sicilia, ndr) e ho letto della decisione sull’olio siciliano dei pomodori, ho mandato la memoria indietro quando la Sicilia era governata dal centrodestra, allora le cose funzionavano. Abbiamo fatto arrivare l’acqua tutti i giorni ai siciliani, abbiamo aperto l’autostrada Palermo-Messina, abbiamo portato Rimed, approvato 100 progetti infastrutturali presentati dai comuni”.
“Sono felice di essere qui a Palermo, perché è dalla Sicilia che deve venire la riscossa della libertà e della democrazia. Nel 2017 dobbiamo strappare la Sicilia alla Sinistra. Ho accettato subito, quando Gianfranco (Miccichè ndr) mi ha chiesto di venire qui – dice – è la prima vera uscita pubblica che faccio. Ho accettato non solo per l’amore che mi lega da sempre alla vostra terra, ricca di gusti e sapore, arte e cultura, ma ho accettato perché penso che sia fondamentale per fare risorgere l’Italia e sono felice di essere qui. È davvero un’emozione ritrovarvi qui, così tanti, dopo 22 anni. Forza alziamoci è lo slogan di questa manifestazione – ha aggiunto – ed è evocativo di quell’inno che ci commuove ogni volta che lo ascoltiamo”.
Intanto c’è la polemica sui giornalisti. L’Associazione siciliana della Stampa e anche l’Unuci hanno ritenuto “ingiustificabile e immotivato la decisione dello staff di Silvio Berlusconi di escludere alcuni giornalisti dall’incontro di ieri sera a Palermo. Inaccettabile il criterio discriminatorio col quale è stato gestito l’acceso dei giornalisti, irrispettoso del ruolo che tutti i giornalisti indistintamente svolgono in favore dei cittadini per garantire una corretta informazione”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA