«Non c’è la serenità necessaria per discutere questa riforma». A pochi giorni dall’approvazione definitiva dell’Autonomia differenziata il governatore azzurro della Calabria, Roberto Occhiuto, mette agli atti tutte le sue perplessità sul ddl Calderoli, in particolare sulla questione del trasferimento delle materie non-Lep, e chiede modifiche al testo. Ritocchi che, però, rischiano di compromettere del tutto l’iter della riforma che dovrebbe a quel punto tornare al Senato. I patti vanno rispettati, si affretta a puntualizzare la Lega. «Il Paese – dice il capogruppo Riccardo Molinari – aspetta l’attuazione dell’Autonomia dal referendum del 2001, sono 23 anni, per noi si è atteso abbastanza». E anche Fratelli d’Italia, con Manlio Messina, fa sapere che «il provvedimento va bene com’è». A scendere in campo per calmare le acque è anche il capogruppo di Forza Italia Paolo Barelli. «FI voterà a favore», taglia corto.
Ma intanto dall’opposizione arriva l’invito agli azzurri a tradurre in fatti le proprie perplessità. «Dopo l’intervista del vicesegretario di FI Occhiuto, invitiamo i deputati di Forza Italia a trarne le conseguenze e a votare i nostri emendamenti sui Lep», dice il responsabile Sud della segreteria del Pd Marco Sarracino. Secondo Angelo Bonelli di Avs sul provvedimento «è necessaria una tregua con il ritorno in Commissione, lo proponga Forza Italia».
Certo è che da tempo gli azzurri sono in sofferenza sul provvedimento. Tanto che qualche malpancista sottolinea a taccuini chiusi come il partito in alcune zone del sud abbia tenuto ma non abbia fatto l’exploit atteso forse proprio per colpa dell’Autonomia. E nei giorni scorsi alcuni malumori sono stati espressi in una riunione della segreteria del partito.
Il ddl, intanto, torna in Aula martedì, giorno in cui le opposizioni unite scenderanno in piazza contro quello che hanno definito lo ‘Spacca-Italià. Ma l’esame del ddl in Aula è in coda a un decreto in scadenza e se ne discuterà, di fatto, tra mercoledì e giovedì. Per allora gli azzurri stanno mettendo a punto almeno tre ordini del giorno per impegnare il governo a vigilare sul trasferimento delle materie non-Lep. Da vedere se questo sarà sufficiente a ‘tenere buonì gli azzurri più perplessi. Intanto l’opposizione va all’attacco. «Se il partito di Tajani non va oltre a degli odg – dice il capogruppo di Iv Davide Faraone – dimostra solo di prendere in giro i cittadini». “L’autonomia differenziata amplificherà le disuguaglianze tra le regioni, penalizzando ulteriormente quelle del Sud, con la compiacenza volontaria di Occhiuto», accusa la pentastellata Vittoria Baldino. Il tema del ddl Calderoli, tra l’altro, si incrocia con il fronte della giustizia. Il provvedimento fa parte del pacchetto oggetto di un’intesa nella maggioranza che prevede anche premierato e separazione delle carriere. E un passo falso sul fronte della riforma targata Lega ha possibili pesanti ricaschi su tutto questo mosaico. La riforma Nordio al momento è stata presentata alla Camera ma non è stata ancora assegnata. L’ipotesi in un primo tempo era quella dell’assegnazione alla sola commissione Affari Costituzionali guidata dall’azzurro Nazario Pagano. Ma è in corso un pressing, che vede in prima fila anche il deputato di Azione Enrico Costa, per l’assegnazione anche alla Giustizia. Nel frattempo in Affari Costituzionali arriverà anche il premierato una volta approvato, in settimana, al Senato.