PALERMO – Troppe tensioni, troppi deputati assenti, con l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, che dopo aver seguito i lavori per l’intera giornata in serata ha lasciato l’aula per rientrare a Roma: l’Assemblea siciliana così, dopo avere verificato l’assenza del numero legale su richiesta di cinque deputati come da regolamento e preso atto dell’assenza dell’assessore titolato a rispondere ai questiti dell’aula su materia finanziaria, ha deciso di sospendere l’esame della manovrina da una decina di milioni di euro, definita omnibus o legge-mancia, e di aggiornare i lavori al 13 settembre alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva.
Oggi era l’ultimo giorno di lavoro dei parlamentari, come stabilito nell’ultima conferenza dei capigruppo che aveva fissato dal 10 agosto al 12 settembre la pausa estiva. Nonostante questo, l’Ars stamani alle 9.30 ha cominciato l’esame del disegno di legge in un clima di totale incertezza. Una decina gli articoli approvati in quasi dieci ore di seduta parlamentare, interrotta due volte per mancanza del numero legale, su un totale di 32 norme, corredate da decine di emendamenti. Dopo l’ultima sospensione, la presidenza dell’Ars ha preso atto dell’impossibilità di proseguire e ha rinviato l’esame a settembre. Si ricomincerà da dove si è interrotto.
«Congelate» dunque le norme approvate, tra cui i fondi per le ex Province ormai al collasso finanziario e quelli per i servizi agli studenti disabili che in queste condizioni difficilmente potranno frequentare il nuovo anno scolastico, quelli per il rilancio delle Terme di Acireale e Sciacca.