Ars, (quasi) botte in commissione Il caso finisce da Ardizzone
Ars, (quasi) botte in commissione Il caso finisce da Ardizzone
Il grillino Ciaccio accusa Panepinto del Pd di averlo aggredito durante i lavori della commissione bilancio. Il M5S chiede la sospensione del deputato dem
Finisce sul tavolo della Presidenza dell’Ars la lite tra i deputati Giorgio Ciaccio (M5s) e Giovanni Panepinto (Pd) scoppiata in commissione Bilancio durante l’esame della manovra finanziaria. Ciaccio ha depositato questo pomeriggio la richiesta di sospensione del collega parlamentare che lo avrebbe aggredito, prendendolo pure un braccio al culmine di uno scontro verbale. In base al regolamento spetta al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone la scelta di disporre una indagine interna per appurare quanto accaduto in commissione.
Panepinto avrebbe reagito in malo modo a una considerazione che Ciaccio avrebbe fatto all’assessore all’Economia Alessandro Baccei durante una pausa dei lavori a proposito dei pochi fondi a disposizione in bilancio.
Il movimento al culmine delle polemiche, ha abbandonato i lavori ella commissione. “Ci sono troppi interessi per i pochi soldi a disposizione e questo evidentemente sta facendo saltare i nervi a qualcuno”, si legge in una nota M5S, che annuncia che chiederà al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, “la sospensione del deputato, come previsto dal regolamento”, visto che “Panepinto si è scagliato contro Giorgio Ciaccio, afferrandolo per un braccio, dopo essere salito sui banchi della commissione, e “solo l’intervento dei presenti lo ha fermato”.
“È stato – dicono i parlamentari Cinquestelle – l’episodio clou del clima di nervosismo che ha caratterizzato le sedute della commissione, che ha proceduto a rilento e secondo i tempi dettati dalla maggioranza, senza rispetto delle persone e dei tempi fissati dalla presidenza. Abbiamo aspettato in continuazione, per ore, i loro comodi e i continui rinvii, determinati, evidentemente, dalla ricerca di un possibile accordo per spartirsi, con emendamenti da quartiere, le esigue risorse. La responsabilità del Pd, che ha ormai commissariato Crocetta – grande assente ai lavori – è ormai palese”. “Daremo battaglia in aula, anche perchè questa disastrosa finanziaria, come sempre, serve solo a mettere qualche toppa qua e là, senza dare nulla di veramente concreto ai siciliani, in attesa delle riforme che il governo promette sempre, ma solo a parole”, concludono i Cinque Stelle.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA