Ars, anche gli ex deputati grillini Ciaccio e La Rocca fra i 18 portaborse da stabilizzare

Di Mario Barresi / 06 Ottobre 2022

Ci sono anche due ex deputati regionali grillini, Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, nella lista dei 18 portaborse dell’Ars a un passo dall’essere stabilizzati. L’Assemblea regionale siciliana, poco prima di essere sciolta con l’insediamento dei nuovi eletti, riesce a piazzare l’ultimo atto utile, decisivo per assumere i collaboratori di vertici istituzionali e gruppi. Grazie a un comma fra le righe dell’ultima finanziaria regionale, infatti, il Consiglio di Presidenza ha messo in palio «un numero di posti pari alle accertate vacanze» nell’organico di Palazzo dei Normanni. Oltre una quarantina le istanze pervenute al bando in cui bastava essere stati titolari di rapporto di lavoro nell’attuale legislatura.

Con una «ipotesi di gradutatoria» (dovrebbe essere ufficializzata oggi, ma La Sicilia l’ha potuta consultare) basata su tre criteri: l’esperienza maturata in organi dell’Ars, quella in pubbliche amministrazioni o enti pubblici e il titolo di studio.

E così ecco la “lista bianca”. In cui spiccano 23 collaboratori con tutti i requisiti, seguiti da 9 che rispettano solo il terzo criterio e 8 senza adeguato titolo di studio ma con esperienze fra Ars ed enti vari. I primi 18 assumendi sono quasi tutti degli uffici di presidenza, molti con vertici istituzionali di centrodestra. A partire da Silvia Saitta, storica segretaria di Gianfranco Miccichè. In lista Giovanni Campagna, Angelo Pizzuto, Matteo Scavone, Fabrizio Faja, Giuseppe Martino, Giuseppe Alfano, Luca Lo Presti, Giancarlo Migliorisi, Carmelo Pellegriti, Gaspare Canzonieri, Lorena Pignato e Filippo Spataro. Tutti con ruoli al fianco di presidente, vicepresidenti, deputati questori e deputati segretari, compresa Agata Teresi (col dem Peppino Lupo).

Gli unici in arrivo dai gruppi sono Mauro Sarrica (Autonomisti e Popolari) e Vincenzo Capuana (collaboratore del dem Antonello Cracolici). In stand by, fra rinuncia di qualcuno dei primi 18 e attesa di una seconda infornata a fine anno, ci sono Giuseppe Cascià, Giovanni Giacobbe, Sergio Lima (braccio destro di Claudio Fava), Marco Benanti (dal 2012 in trincea col M5S) e Ignazio Davì.

Eppure, mentre i soliti malpensanti aspettano di leggere il nome della nuora del governatore uscente Nello Musumeci (Francesca Firetto Carlino, già nello staff di Giorgio Assenza), della quale nella graduatoria  non c’è traccia , spiccano gli ex deputati m5s   Ciaccio e La Rocca (nella foto). Entrambi non ricandidati, nel 2017, perché coinvolti nell’inchiesta (e poi imputati al processo) sulle firme false nelle liste a Palermo. Ciaccio è stato collaboratore dell’ex collega Salvo Siragusa; La Rocca ha seguito Angela Foti, poi eletta vicepresidente. Un diritto acquisito, per legge, a cui nessuno può dire nulla, al netto della crociata di Luigi Sunseri, fiero nemico della stabilizzazione. Per loro si apre la porta del posto fisso all’Ars. In uno dei palazzi che qualcuno voleva aprire come una scatoletta di tonno.  Prima di scoprire quant’è bello restarci dentro.

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo
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