Politica
Ardizzone: «Mafia all’Ars? Non ci metterei la mano sul fuoco»
PALERMO – «Non metterei la mano sul fuoco per nessuno, devo dire che ci sono alcune cose sospette e ci sono delle indagini in corso, su questo non c’è dubbio. Probabilmente, su altre cose non ci sono indagini, ma bisogna sempre stare allerta e attenti su questo. Ma è un problema generale della classe dirigente». Lo ha detto il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, a margine della cerimonia del ventaglio a Palazzo dei Normanni, ai cronisti che chiedevano se fosse sicuro che non ci fossero interessi mafiosi sul lavoro di alcuni parlamentari all’Ars. Ad apertura della tradizionale cerimonia ventaglio il decano dei giornalisti parlamentari Giovanni Ciancimino ha ricordato Aldo Scimè scomparso di recente.
Ardizzone ha anche spiegato perché ha «negato la Sala a Cuffaro per la presentazione del libro». «Mi sembrava – ha detto – una provocazione. Cuffaro è stato condannato per mafia. Ho voluto mandare un messaggio, anche perché il 26 maggio avevamo inaugurato due sale dell’Ars a Pio La Torre e a Piersanti Mattarella». «In questo parlamento ci sono stati fior fiore di mafiosi, mafiosi che pur non essendo parlamentari hanno cercato di condizionare anche giornalisti» ha detto Ardizzone.
Il presidente dell’Ars ha passato in rassegna i dati sulla produzione legislativa da parte del Parlamento siciliano nell’attuale legislatura, rivendicando che nel corso del quinquennio l’Ars ha approvato 109 leggi approvate di cui 61 di iniziativa governativa, 37 di iniziativa parlamentare e 11 di iniziativa mista (contro 108 della precedente legislatura). E ha difeso l’assemblea regionale: «Quanti attacchi e bugie a questo palazzo in questi anni non sempre motivati – ha detto – ma noi rispondiamo a consuntivo. Il giorno del mio insediamento alla carica di Presidente ho detto che avremmo recepito il decreto Monti, tagliando i vitalizi. L’unico gruppo che non ha votato il recepimento è stato il M5S. E lo dico perché al populismo alimentato quotidianamente si risponde con la buona politica».
«Sui vitalizi noi siamo stati la prima Regione ad applicare il decreto Monti e ad evidenziare sul sito dell’Ars – ha rivendicato – i dati sugli assegni vitalizi. Nessuno si è fatto carico di visionare se nel sito della Camera e al Senato era stato fatto lo stesso così come nelle altre regioni».
Poi Ardizzone ha aggiunto: «Mi prendo il merito del recepimento della legge Delrio con l’individuazione delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, senza il recepimento di quella legge non avremmo avuto i patti della Sicilia con le tre città metropolitane, che significa trasferimento di risorse per la nostra terra». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA