ROMA – «Io per la Sicilia ho un sogno: che si componga un centrodestra coerente e inclusivo”, che possa dar vita “non a una serie di slogan vuoti come fanno i grillini, ma a un progetto che in cinque anni trasformi il volto di questa terra bellissima e difficile». Lo dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi che, in un’intervista al Mattino, fa un appello ad Angelino Alfano e Giorgia Meloni in vista delle elezioni regionali del 5 novembre prossimo: «Pensiamo al bene della Sicilia e al futuro dei siciliani. Il teatrino della politica, le tattiche, le schermaglie vengono molto dopo. Le nostre probabilità di successo in Sicilia dipendono da questo».
Le risposte a Berlusconi non si sono fatte attendere. La presidente di Fdi, Giorgia Meloni, ha dichiarato: «Sono d’accordo sul fatto che occorra costruire un centrodestra capace di rappresentare lo scontento e il cambiamento. Ma considero impossibile farlo insieme a chi governa la Sicilia insieme a Crocetta e l’Italia insieme a Renzi. Per come la vedo io, è questo il teatrino della politica che nausea gli elettori, non certo chi chiede serietà e coerenza».
Scettico anche Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini, segretario regionale Sicilia occidentale, secondo il quale «Alfano per il centrodestra avrebbe un saldo negativo». Pagano ha spiegato: «Ne ha combinate talmente tante che il suo contributo elettorale alla coalizione classica Lega-FI-Fdi sarebbe in sottrazione. Sarebbero più i voti di opinione in fuga che quelli che porterebbe». Poi Pagano rincara la dose: «Con il massimo rispetto per il Cavaliere, Ap governa ormai da quattro anni con la sinistra, ha una nutrita pattuglia di ministri e sottosegretari nel governo Gentiloni, è presente con un proprio assessore nella giunta Crocetta, ha votato un mare di nefandezze a cominciare dalle unioni civili e le missioni che hanno consentito le invasioni dei clandestini, per finire al Ceta. Chiedo quindi quale credibilità possa avere il centrodestra imbarcando Alfano e cedendo ai suoi giochetti di palazzo che tanto disgustano l’opinione pubblica. La sua incompatibilità con il centrodestra – prosegue Pagano – è nella forma e nella sostanza. Avanti tutta dunque con Musumeci e senza Alfano. Con lui, come dicono tutti i sondaggi, si vince alla grande. Così si fa davvero il bene della Sicilia».
Un invito invece a non cedere alle “lusinghe” di Berlusconi viene da Gianfranco Librandi del Partito Democratico che chiede ad Angelino Alfano di «non sconfessare tutto il buon lavoro fatto finora» aggiungendo «che in politica la coerenza è ancora importante: gli elettori, sia quelli del centrodestra sia quelli del centrosinistra, non capirebbero un cambio di fronte».
L’invito-appello di Librandi è dunque questo: «Si segga al tavolo con il PD per continuare il percorso del cambiamento e applicarlo anche in Sicilia dove non avrebbe senso un’alleanza fra lui e quella destra che lo odia, lo detesta e lo cerca solo per avere i suoi voti».