PALERMO – Un articolo di Repubblica dal titolo «Renzi telefona ad Alfano, il patto su Sicilia e Senato può aprire la via alla legge» nel quale si prospetta una intesa sulla Sicilia tra Ap e Pd che avrebbe come contropartita una apertura alla legge sullo Ius soli da parte dei centristi e un accordo sulla legge elettorale scatena il panico tra le forze politiche intente ancora in questi giorni a trovare accordi in vista delle elezioni regionali del 5 novembre prossimo, per le quali centrodestra e centrosinistra non hanno ancora un candidato unitario.
Il partito di Alfano si è affrettato a smentire la circostanza: «Non sappiamo perché il quotidiano La Repubblica colleghi la delicata vicenda delle elezioni regionali in Sicilia con lo ius soli – ha detto Valentina Castaldini, portavoce nazionale di Alternativa Popolare- . Quel che invece sappiamo è che tale collegamento è inesistente e surreale. La vicenda siciliana è già, di per sè, parecchio complicata e non ha la necessità di ulteriori e gratuite complicazioni».
Anche il capogruppo di Ap Maurizio Lupi esclude accordi sottobanco: «Sullo ius soli abbiamo da sempre detto: occorre quella legge. Ma mai utilizzare temi come questi per prendere dei voti. In un clima da campagna elettorale ci sono in questo momento altre priorità».
Ma il presidente del Movimento nazionale, Francesco Storace, dice che «se è vera la telefonata tra Renzi e Alfano raccontata da Repubblica, si profila un vergognoso scambio tra sbarramento lillipuziano nella legge elettorale e invasione del Paese attraverso lo Ius soli, con la Sicilia sullo sfondo. E’ l’ora di dire basta con grande forza a questo mercato vergognoso sulla pelle della Nazione. Il centrodestra non esiti più, la smetta di dividersi sulle candidature e punisca questi malfattori che giocano sull’identità dell’Italia. E’ tempo di politica vera e pulita».