Politica
Amministrative Catania, Anthony Barbagallo: «Per il centrosinistra il candidato ideale è il sindaco Bianco»
A Catania quindi da chi si riparte visto che ancora nel centrosinistra c’è una parte che non avrebbe ancora sciolto le riserve?
«C’è in questo caso un dato che è sotto gli occhi di tutti: l’autorevolezza del sindaco uscente. Quindi il centrosinistra deve sostenere unito e convintamente Enzo Bianco. Io lo sostengo da cinque anni perché lo ritengono uno degli esponenti più rappresentativi del partito. In questi anni ho assistito al progresso della città dal punto di vista infrastrutturale. Ha messo a segno anche importanti rapporti col governo nazionale. Ovviamente è un momento difficile. E dovremo lavorare sodo per migliorare, ma per quanto riguarda la candidatura amministrativa Bianco lo ritengo il miglior candidato possibile».
Ritiene che serva e presto un chiarimento definitivo?
Serve prepararsi alla sfida, ma non vedo il problema. Nell’ultima convention col presidente del Consiglio Gentiloni ci sono stati diversi interventi che hanno riguardato l’autorevolezza di Bianco. Si deve partire da questo dato anche se la partita sarà dura. Ma sono sicuro che un centrosinistra compatto non ha da temere confronti con nessuno. Noi faremo la nostra parte con una lista a sostegno del sindaco. La nostra capolista sarà la consigliera Pd, Ersilia Saverino».
Qualcuno aveva messo in giro la «voce» che la Saverino era intenzionata ad andare nel centrodestra…
«Si tratta di illazioni e accuse infondate. Così come quelle lanciate contro di me. La Saverino è nel Pd, convintamente. Si tratta soltanto di cattiverie di qualche sconclusionato».
Anche su di lei c’erano indiscrezioni. Ma visto il trattamento riservatole per la composizione delle liste per le Politiche non le è mai passato per la testa di gettare la spugna e trovare posizionamenti altrove?
«Allora, io non faccio caso alle illazioni che più volte qualche deputato di centrosinistra ha fatto circolare contro di me. Si tratta di notizie destituite di fondamento. Io sono nel Pd e resto nel Pd. Ho ottenuto 15 mila voti nelle ultime regionali e sono risultato il secondo deputato più votato nel mio schieramento. Resto convintamente nel Pd anche se ribadisco che bisogna correggere qualcosa. Come la linea da adottare per recuperare parte del nostro elettorato che ha votato per il M5s…Se guardiamo ai flussi delle politiche, tre quarti dei voti (oltre due milioni) fuoriusciti dal Pd rispetto politiche 2013 sono andati al M5s. Abbiamo il dovere di ricostruire una proposta politica che guardi ai più deboli, alla riduzione della povertà per riconquistare la fiducia del nostro elettorato».
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